Faida tra Simba La Rue e Baby Touché: il ruolo di Sara, novella "Mata Hari", che incastra il pugile

Così ha reso possibile l’aggressione della promessa della boxe padovana Akrem Aouina: il doppio gioco scoperto dall’Arma

Domenica 31 Luglio 2022 di Marina Lucchin
Akrem Ben Haj Aouina, del gruppo di Touché, e la 007 Sara Ben Salha
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PADOVA - La sfida dei rapper inizia sui social, ma poi finisce nelle risse di strada. Padova e Milano si trasformano in campi di battaglia tra due gruppi di trapper di nuova generazione: quello padovano di Baby Touché - finito sequestrato e malmenato - e quello lecchese di Simba La Rue, che nel suo curriculum ha anche collezionato lo scorso ottobre un Daspo “Willy” dalla Questura di Milano per aver lanciato pietre all’interno di una famosa discoteca cittadina, l’Old Fashion. Ma se i “frontman” sono, per l’appunto, maschi, un ruolo fondamentale lo ricopre anche il “gentil sesso”. A tessere dietro le quinte tele di ragno in cui intrappolare i rivali c’è anche una ragazza: Sara Ben Salha, vent’anni appena compiuti, nata a Monza ma cresciuta nella piccolissima Verderio, comune da nemmeno 6mila abitanti in provincia di Lecco. È lei - fidanzata con Cartertstar, al secolo Dago Fabio Carter Gapea, 25enne della crew di Simba La Rue - che ha trascinato dritto dritto nella “tana del leone”, Akrem Ben Haj Aouina, fratello di Yussem membro del gruppo di Touché.

Sara, la 007

Ma riavvolgiamo il nastro e cerchiamo di capire cos’è successo. A inizio anno, trovandoTouchè da solo fuori dalla discoteca, alcuni fedelissimi di Simba lo hanno messo all’angolo e hanno girato il video della vergogna: «Dietro il telefono sono un leone» lo hanno schernito facendogli il verso. Da allora è stata guerra. Il 30 gennaio lui e gli amici tornano a Milano. Trovano Simba e il suo gruppo all’ingresso della metro: «Facciamo uno contro uno, vieni» gli gridano. Simba rifiuta, volano sassi e bottiglie, l’italo-tunisino di Lecco resta lievemente ferito. Nei giorni successivi minaccia via TikTok: «So dov’è tua mamma» dice Simba. «È la seconda volta che ci vediamo a Milano, vieni qui a Padova» incalza Touchè. Simba a Padova non è mai arrivato. Ma il 14 febbraio ci viene Carter5star, un suo sodale: i padovani accerchiano il lombardo, che peraltro pratica arti marziali miste, lo picchiano, cade a terra, lo accoltellano quattro volte alla schiena. Simba minaccia vendetta. E l’1 marzo la vendetta arriva: Akhrem stava entrando nel locale Sequoia, in zona Porta Nuova a Milano, assieme a una ragazza, quando è stato accoltellato a una gamba e poi picchiato. E ora veniamo a sapere che quella ragazza non era una persona qualunque, ma un’”infiltrata” di Simba, ovvero Sara, la fidanzata di quel Carter che era stato malmenato a Padova. Sara aveva il compito di sedurre il rivale, portarlo a cena fuori, fargli fare notte così da creare le migliori condizioni per una trappola. Una pedina? No, quasi uno 007: Sara custodiva, nascosti dai lunghi capelli, degli auricolari sempre aperti che captando le frasi documentavano gli spostamenti e permettevano di allestire per tempo gli attacchi. È così che il suo accompagnatore per quella sera, Akhrem, 28enne arrivato nel 2015 in Italia con i barconi, pugile con il sogno delle Olimpiadi, scoperto dalla Padovaring con cui nel 2018 si è laureato campione italiano Elite dei pesi welter.

La beffa? Akhrem era il ragazzo che aveva tentato di difendere Carter5star dal pestaggio a Padova. L’ulteriore beffa? Akhrem pensava di uscire con una ragazza libera, invece, come una novella “Mata Hari” non solo era una “nemica”, ma addirittura era la fidanzata del suo rivale.

Ultimo aggiornamento: 08:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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