Caro-energia, bollette quintuplicate: le materne paritarie aumentano le rette

Sabato 24 Dicembre 2022 di Silvia Quaranta
Caro-energia, bollette quintuplicate: le materne paritarie aumentano le rette

PADOVA - Gli aumenti ci sono già stati, e non tarderanno ad arrivarne altri. La notizia arriva direttamente dal presidente della Fism, la federazione che riunisce le scuole materne paritarie, Mirco Cecchinato: «Le spese vive per l’energia - spiega - sono passate in media da 7mila a 35mila euro per la bolletta bimestrale, non è pensabile andare avanti in questo modo. Alcune scuole avevano un po’ di margine grazie ai precedenti bilanci, ma molte altre erano già in ristrettezza e non sanno davvero come fare».

I costi per l’energia stanno diventando un problema grave, difficile da gestire in tutti gli ambienti. E le scuole paritarie, che si finanziano esclusivamente grazie alle rette pagate dalle famiglie, iniziano ad essere in crisi. Già cinque, da settembre, gli incontri con i dirigenti delle scuole della provincia di Padova. Qualcuno, in occasione dell’ultimo, ha anche lanciato una provocazione: chiudere tutto per una settimana, per attirare l’attenzione. 

LA REAZIONE
«Ma non si può» rassicura Cecchinato «la proposta è stata bocciata quasi all’unanimità. Il nostro è un servizio essenziale, non vogliamo mettere in difficoltà le famiglie. Tanti parroci hanno scrupoli anche ad alzare i costi di frequenza, dicono che c’è un patto morale con i genitori dei bambini. Ma non ci sono più alternative. Abbiamo suggerito a tutti di alzare le spese in modo graduale: inizialmente con 10 o 15 euro in più al mese, poi magari con altri 10. Nella quasi totalità delle scuole il primo rincaro c’è già stato e purtroppo, se la situazione non cambia, ne arriveranno altri. Solo per quest’anno, il Comune di Padova ha creato un fondo con cui ci solleva dal 20% delle spese, proprio per aiutarci a garantire il servizio che è fondamentale per tutta la comunità. Le scuole comunali» ricorda Cecchinato «da sole non bastano a soddisfare la domanda, se ci trovassimo a chiudere da un giorno all’altro migliaia di bambini rimarrebbero senza scuola. Naturalmente non è quello che desideriamo e non succederà. Ma una soluzione va trovata, e velocemente perché la situazione sta diventando ingestibile».
Il costo del riscaldamento, nelle scuole dei più piccoli, è una voce importante tra i capitoli di spesa, anche perché la temperatura è mediamente piuttosto alta. «I bambini delle scuole dell’infanzia» conclude infatti Cecchinato «fanno attività che richiedono di stare seduti per terra o di stare scalzi. La temperatura deve essere intorno ai 20 gradi e non si può abbassare, per il benessere dei bambini». 

LE CIFRE
Nel pubblico, la retta di una scuola dell’infanzia (3-6 anni) varia in base al reddito della famiglia ma in linea di massima, per dare un riferimento, una famiglia media spende intorno ai 120-130 euro al mese. La fascia massima, in cui ricadono le famiglie con Isee superiore ai 40 mila euro l’anno, non supera i 150 euro al mese. Gli asili nido invece hanno costi più impegnativi: per la fascia dio reddito più alta, nelle scuole comunali si arriva a 470 euro al mese. Nelle scuole materne paritarie, che in provincia di Padova sono circa 250 (e quasi 200 aderenti alla Fism), mediamente i costi delle rette per le scuole dell’infanzia si aggirano intorno ai 200-220 euro al mese. Gli asili, invece, hanno costi non molto diversi da quelli delle scuole comunali. 
All’inizio di quest’anno, però, la maggioranza delle scuole paritarie ha dovuto alzare i costi: in genere, come confermato da Cecchinato, di una decina di euro. Alcune hanno introdotto un primo rincaro a settembre e ne introdurranno uno ulteriore nelle prossime settimane, altre hanno deciso di aspettare ancora un po’. Ma la decisione, purtroppo, è solo rimandata.

 

Ultimo aggiornamento: 16:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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