CASALSERUGO (PADOVA) - Il gruppo Facebook di Casalserugo conta poco più di duemila partecipanti, quasi la metà dei residenti nel paese padovano. Un potenziale bacino rilevante di voti, in vista delle elezioni amministrative fissate per il 14 e 15 maggio, quando a sfidarsi saranno l'uscente Matteo Cecchinato e l'esordiente Laura La Camera. Non a caso attorno a quella pagina social si è consumato uno scontro che, dal Corecom di Venezia, è arrivato fino all'Agcom di Roma, la quale ha ordinato al Comune di rimuovere i post di carattere istituzionale, dopo la segnalazione presentata da Elisa Venturini, capogruppo regionale di Forza Italia.
IL NOME
È l'epilogo del divorzio politico fra Venturini e Cecchinato.
Nelle sue memorie difensive, invece, il primo cittadino afferma di aver intitolato fin dall'inizio il gruppo alla lista di cui all'epoca faceva parte anche Venturini e di aver optato per l'alternativa comunale solo dopo la sua elezione, «con lo scopo di concentrare in un unico ambiente le comunicazioni del gruppo neoeletto senza lasciarle alle pagine Facebook dei singoli consiglieri». Cecchinato aggiunge poi di aver messo il proprio nome e cognome, «in assoluta buona fede», all'inizio di questa campagna elettorale, al fine di non violare le disposizioni contenute nella legge sulla par condicio, che impone il divieto di svolgere comunicazione istituzionale in questo periodo.
I CONTENUTI
Il problema è che sul profilo intestato alla lista sono apparsi in queste settimane anche post tratti dal sito web del Comune, riguardanti ad esempio i fondi del Pnrr, le attività del gruppo di lettura, l'iscrizione ai soggiorni climatici, la procedura per i buoni scuola. Secondo l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, c'è dunque «la commistione tra elementi istituzionali ed elementi a scopo propagandistico tale da ledere il legittimo affidamento dei cittadini circa la provenienza delle informazioni trasmesse» da Cecchinato, «tenuto ad improntare la sua azione non solo agli specifici principi di legalità, imparzialità e buon andamento, ma anche al principio generale di comportamento secondo buona fede». Perciò al municipio è stato ordinato di rimuovere dal gruppo i contenuti istituzionali e di pubblicare per quindici giorni un messaggio sulla trasgressione commessa.