Orrore in via Vecellio, donna trovata morta in casa dopo 20 giorni

Sabato 5 Settembre 2020 di Luisa Morbiato
Orrore in via Vecellio, donna trovata morta in casa dopo 20 giorni
PADOVA - È morta sola come aveva vissuto ed il suo corpo è stato trovato solo dopo una ventina di giorni ormai in avanzato stato di decomposizione. L'ennesimo dramma della solitudine si è consumato in silenzio, per giorni, nell'appartamento di un condominio di via Vecellio 113 all'Arcella.

I vicini di casa non si erano accorti che Marina Minella di 61 anni non usciva più dalla sua abitazione. Non la incontravano nemmeno per scambiare un saluto di circostanza. Nessuno sembrava aver fatto caso alle finestre dell'appartamento che restavano serrate nonostante il clima ancora caldo. Il velo dell'indifferenza è stato squarciato solo quando l'odore ha invaso il palazzo: proveniva da quell'appartamento. A quel punto si sono chiesti cosa stesse accadendo, abitato da quella sconosciuta vicina di casa, residente lì da ben 20 anni, da quando aveva deciso di allontanarsi dalla famiglia. 

A quel punto i soccorsi erano ormai inutili. In via Vecellio sono arrivate le volanti della Polizia che, già prima di entrare avevano capito cos'era successo, quindi la macabra scoperta. Una scena orribile si è presentata ai loro occhi, i poveri resti della donna giacevano a terra.
Probabilmente la 61enne è deceduta a causa di un malore che l'ha stroncata prima che potesse chiedere aiuto.

Sarà comunque l'esame autoptico, ordinato dal magistrato, a chiarire le circostante della tragica e triste fine. È stata rintracciata la famiglia e una sorella della vittima è arrivata a Padova per il triste rito del riconoscimento. La salma è quindi stata trasportata all'istituto di Medicina legale. 

Quella della vittima è stata una vita difficile: in passato, come ha riferito la famiglia, aveva anche avuto problemi di alcolismo. Una vita solitaria, segnata dal male di vivere che era alleviata solo dai volontari del Centro Ascolto Padova che si occupavano di contattarla telefonicamente per assicurarsi che tutto procedesse al meglio e che si recavano anche nella sua casa per qualche ora di compagnia. 

«Siamo dispiaciuti per questa tragedia anche perché la signora era ancora giovane - commenta l'assessore al Sociale Marta Nalin - un dramma che ci fa comprendere ancora di più l'importanza di creare delle reti sociali perché i rapporti tra le persone sono estremamente importanti e il nostro lavoro prosegue su questa linea. In città circa il 50% delle famiglie sono composte da una sola persona e in prevalenza anziana. Stiamo lavorando molto con le associazioni per potenziare quella rete sociale indispensabile per gli anziani ma soprattutto per chi non ha famiglia».
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