Autovelox, sit-in di protesta in prefettura: «Ora annullate le multe»

Giovedì 17 Agosto 2023 di Serena De Salvador
Le notifiche delle multe arrivate a un automobilista

PADOVA - Dalla bufera via social oggi la protesta dei multati dagli autovelox della strada 307 di Cadoneghe si sposterà in strada. O meglio in piazza. È infatti fissato per le 18 di oggi il sit-in in piazza Antenore a Padova, davanti alla sede della prefettura, per chiedere al prefetto Francesco Messina di intervenire per annullare le decine di migliaia di multe staccate in un mese e mezzo di utilizzo dei due apparecchi.
Il folto gruppo (raccoglie circa 1.300 membri) di coloro che si scagliano contro le sanzioni è nato su Facebook tramite Altvelox, dipartimento distaccato di Migliore Tutela (Associazione nazionale dei consumatori e delle micro imprese), una struttura tecnico-legale che assiste e tutela i consumatori anche in ambito di sicurezza stradale. Il gruppo ieri ha anche messo a disposizione degli utenti un apposito modulo di autotutela per richiedere la revisione dei verbali e il rimborso delle sanzioni già pagate.

Uno strumento molto atteso, destinato ad andare incontro a un utilizzo massivo.

LO SCONTRO

Il sit-in di oggi avrà un duplice scopo: chiedere di rivedere i verbali delle multe già arrivate agli utenti (oltre 20mila in meno di un mese) e invocare la definitiva rimozione dei due autovelox, che si trovano al chilometro 7+057 e 6+150 della 307. Le richieste che stasera verranno avanzate al prefetto sono parimenti fatte anche al sindaco di Cadoneghe, Marco Schiesaro, poiché quel tratto della 307 è passato dalla competenza regionale a quella comunale. E qui sta il cuore della discussione, perché tale passaggio ha coinciso con il riconoscimento del tratto come area di centro abitato e, di conseguenza, con l’abbassamento del limite di velocità da 70 a 50 chilometri orari. L’abbassamento però non è avvenuto di recente e non è collegato con l’installazione dei velox: a seconda dei tratti i 50 all’ora sono entrati in vigore nel 2007, 2009 e 2018.
Quel che i multati però contestano è l’assenza o carenza di adeguata segnaletica. In altre parole in molti non si sarebbero resi conto del limite ridotto perché i cartelli non ci sarebbero stati o non sarebbero stati visibili. Di qui l’accusa agli autovelox di essere «delle trappole». E il clima, specie nei gruppi social e nelle chat dedicate al tema, è da fibrillazione.

LA POSIZIONE

Il clima attorno ai due rilevatori di velocità si è infiammato un paio di settimane fa, quando nelle cassette postali di migliaia di automobilisti sono cominciati ad arrivare i verbali. Essendo un’arteria di grande passaggio da e per l’Alta Padovana, a ritrovarsi stangati (talvolta con anche dieci multe a testa) non sono stati soltanto cittadini di Cadoneghe, ma di tutta la provincia e pure chi dal Castellano scende per lavoro verso Padova.
Il sindaco Schiesaro fin dall’inizio ha specificato che a invocare l’installazione degli autovelox è stata la petizione di un’ottantina di residenti di quel tratto di strada, che chiedevano più sicurezza. Ma ha anche specificato che il via libera è arrivato dalla prefettura dopo aver vagliato l’elenco di 48 incidenti avvenuti tra febbraio 2017 e novembre 2021 e dopo che, già nel 2009, quel tratto di strada era stato catalogato tra quelli idonei all’installazione di autovelox.
A soffiare sul fuoco della protesta sono poi stati gli attentati che hanno messo fuori uso i due apparecchi. Esattamente una settimana fa, appena calato il buio, uno dei velox è stato fatto esplodere, mentre dell’altro è stata danneggiata la telecamera con una pistola a pallini. Fatti su cui stanno indagando i carabinieri.

IL DOCUMENTO

Il Ferragosto ai multati furibondi ha però portato anche una nuova carta da giocarsi. Altvelox ha infatti redatto un modulo di autotutela con cui il singolo cittadino può chiedere l’annullamento e il rimborso delle multe già pagate.
«Si intima al sindaco e al prefetto – recita il documento – di provvedere entro e non oltre 10 giorni lavorativi al rimborso dei verbali» e «di provvedere all’immediata, preventiva e prudenziale sospensione del funzionamento degli autovelox e, entro giorni 30, alla relativa rimozione o dismissione delle apparecchiature». La motivazione sta nel fatto che «anche ma non solo, a causa di una carente/assente segnaletica che è stata fotografata, misurata e catalogata, i due rilevatori hanno saputo raccogliere in 40 giorni circa 35mila sanzioni il loro utilizzo risulta illegale» con «evidente grave lesione dei diritti costituzionalmente sanciti e garantiti a favore degli utenti della strada e dei consumatori».

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