In un mese 15 mila multe: rivolta contro l'autovelox (e il sindaco rischia il posto)

Sabato 3 Aprile 2021 di Paolo Vercesi
In un mese 15 mila multe: rivolta contro l'autovelox (e il sindaco rischia il posto)

Oltre 15.500 multe in cinque settimane su 162.681 passaggi auto. A Pescara è rivolta popolare contro l'autovelox attivato dall'amministrazione comunale in via Di Sotto, lunga arteria nel quartiere dei Colli - con forte pendenza - negli anni teatro di incidenti gravi e a volte tragici, al punto da essere ribattezzata strada della morte.
Risale al 2013 l'istituzione del limite di velocità a 30 orari, rispettato da pochi ovvero da nessuno. Recenti investimenti di rider e di anziani, con auto ribaltate, ha spinto il sindaco Carlo Masci a disporre l'attivazione di un autovelox (un sensore sotto l'asfalto) con limite di velocità a 30 orari in coincidenza di un attraversamento pedonale davanti a una scuola.

Una lunga campagna informativa nel quartiere e l'installazione di una segnaletica stradale con ben 36 cartelli non sono bastati ad evitare la strage di multe: dal 22 febbraio al 28 marzo un automobilista su dieci è caduto nella trappola dell'autovelox per un totale di 15.533 multe, c'è chi ne ha collezionate sette, in qualche caso due nello stesso giorno. I più spericolati sono stati beccati a 97 chilometri orari in salita e a 82 in discesa.

Roma, Fast&Furious sul Raccordo, donna inseguita per 70 km: sperona e ferisce i carabinieri

Roma, Galleria Giovanni XXIII. Stop agli incidenti: «Arrivano 8 autovelox entro l'estate»


SCONTRO IN AULA
I verbali già notificati sono quasi 13mila «anche se nell'ultima settimana la percentuale dei multati si è ridotta dal 10 al 5 percento», così il sindaco Masci in risposta all'interrogazione urgente presentata mercoledì in consiglio comunale dal capogruppo del Pd Piero Giampietro che lo accusava di «aver voluto l'autovelox solo per fare cassa». Interrogazione che Masci ha dribblato nell'aula virtuale (la seduta si è svolta da remoto), ma alla quale ha voluto replicare nel pomeriggio, per iscritto, quando il Pd lo ha definito «un sindaco in fuga». Masci ha dichiarato di aver concordato con Polizia municipale, Questura e Prefettura le misure da adottare, autovelox incluso, per rendere più sicura quella strada. Spiegazione che non è bastata a placare la protesta di residenti e commercianti della zona che da subito si sono attivati con una raccolta di firme per chiedere di alzare il limite di velocità almeno a 40 orari. Giovedì erano pronti a manifestare con una colonna di auto a passo d'uomo sulla via, iniziativa poi abortita all'ultimo momento per mancanza di permessi. Intanto le multe aumentano di pari passo con la rabbia popolare e altre forme di lotta si stanno già organizzando.


CASO POLITICO
Ma sull'autovelox è anche esploso il caso politico e il sindaco Masci s'è ritrovato a dover fronteggiare in aula la ribellione degli alleati. Sono stati i consiglieri della Lega, con un ordine del giorno, i primi a contestare l'autovelox-bancomat e a proporre con tono perentorio di alzare il limite a 40 orari (oltre alla tolleranza di 5 chilometri prevista dall'autovelox). Richiesta che il primo cittadino non ha finora accolto, rinviando la decisione a valutazioni tecniche e a opere di adeguamento stradale che richiederanno settimane di tempo. Ce n'è quanto basta per un braccio di ferro, e non sarebbe il primo, tra le due anime della maggioranza di centrodestra a Pescara. A vuoto anche la richiesta del Pd di annullare in autotutela le contravvenzioni, «sarebbe un atto illegittimo» ha risposto Masci, determinato a tenere il punto ma consapevole di essere ormai tra due fuochi.

Ultimo aggiornamento: 09:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci