Cadoneghe. Autovelox fuorilegge, chiuse le indagini: ipotesi concussione per l'ex capo dei vigili

Giampietro Moro oltre che di falso in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale dovrà rispondere anche della tentata concussione

Sabato 2 Dicembre 2023 di Serena De Salvador
Autovelox di Cadoneghe

CADONEGHE (PADOVA) - Sono ufficialmente concluse le indagini preliminari in merito all'ipotesi di violazione delle procedure di installazione dei due autovelox della strada 307 di Cadoneghe (Padova) che quest'estate, in appena due mesi, hanno fatto scattare quasi 60mila multe. L'atto di conclusione, a firma del pubblico ministero Benedetto Roberti della Procura di Padova, è stato notificato giovedì ai due indagati: l'ex comandante facente funzioni della polizia locale Giampietro Moro e un agente dello stesso Comando. C'è però una novità importante: se per entrambi resta in piedi l'ipotesi di reato di falso in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale, nei confronti del solo Moro si ipotizza ora pure la tentata concussione.

Si tratta del reato tale per cui un pubblico ufficiale, abusando dei suoi poteri, esercita pressioni su terze persone per ottenere un tornaconto per se stesso o per altri.

La tentata concussione

L'inchiesta si era aperta a inizio settembre a fronte di un esposto presentato in Procura. Poco meno di tre mesi di accertamenti hanno portato a ipotizzare dunque due illeciti. Da un lato sia Moro, allora comandante facente funzioni della polizia locale, sia l'agente, avrebbero prodotto atti falsificati. Dall'altro il solo Moro avrebbe anche messo in piedi un tentativo di concussione. In particolare l'inchiesta ha riguardato presunte irregolarità legate alla documentazione sulle procedure di installazione dei due autovelox, a partire da quelle relative alla taratura e al tempo di prova degli apparecchi entrati in funzione il 23 giugno. «Sono stremato dal peso della situazione che si è venuta a creare - si è sfogato il sindaco di Cadoneghe, Marco Schiesaro -. Ho mantenuto per settimane il silenzio sulla vicenda solo ed esclusivamente per consentire alla giustizia di fare il suo corso e parimenti per arrivare alla conclusione della nostra indagine interna. Appena ho avuto sentore che qualche irregolarità fosse stata commessa sono andato io stesso dai carabinieri».

Multe annullate

In seno al municipio infatti nei mesi scorsi è stata avviata anche un'inchiesta interna, volta proprio a capire se nell'iter di installazione degli autovelox fossero state violate le norme. Nei giorni scorsi, dopo il parere pro veritate espresso in merito dall'avvocato Antonio Greco, il sindaco ha indetto una conferenza stampa dichiarando che si era appurato come vi fosse stato un abuso di potere e annunciando l'annullamento di tutte le sanzioni, incluse quelle già pagate. Un momento epocale per le migliaia di multati che dall'estate avevano dato vita a un'infuocata polemica. Si attende ora la determina per il via all'annullamento dei primi 16mila verbali, per poi procedere per gradi con tutti gli altri. Nel frattempo sul sito del Comune è stato messo a disposizione l'apposito modulo per chiedere la cancellazione delle sanzioni. Intanto, in attesa di capire se per i due indagati verrà chiesto il rinvio a giudizio, in Procura resta aperta anche una seconda inchiesta. È quella relativa al duplice attentato che la sera del 9 agosto mise fuori uso entrambi i velox, i cui autori restano tutt'ora ignoti. 

Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 10:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci