Aggressione a Piero Longo: l'ex fidanzata, gli amici e la spedizione punitiva

Sabato 3 Ottobre 2020 di Luca Ingegneri e Silvia Moranduzzo
L'avvocato Piero Longo, aggredito in casa dalla coppia introdotta dalla trentunenne conoscente della vittima
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PADOVA - Trapelano le prime indiscrezioni sul contesto in cui è maturata l’aggressione all’ex senatore di Forza Italia, nonché componente del collegio di difesa di Silvio Berlusconi. Piero Longo avrebbe frequentato in passato Rosanna C., la trentunenne che ha accompagnato Luca Zanon e Silvia Maran nella spedizione punitiva. A sostenerlo è la coppia nei verbali redatti negli uffici della Squadra mobile, subito dopo l’arresto. Si tratterebbe di una rapporto risalente nel tempo, in epoca precedente all’ultimo matrimonio di Longo, avvenuto nel 2017.

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Longo era amico della madre della ragazza. L’avrebbe vista crescere e l’avrebbe sostenuta economicamente aiutandola negli studi
, conclusi brillantemente con la laurea in Giurisprudenza. Avrebbe inoltre consentito a Rosanna C. di frequentare il suo studio di via Altinate. Pare che tra i due ci sia stato qualcosa più di un’amicizia, nel periodo in cui il legale non aveva relazioni affettive stabili. Ad un certo punto Longo avrebbe però interrotto i rapporti con la giovane. La ragazza non avrebbe accettato di buon grado la conclusione del rapporto. E avrebbe battuto tutte le strade possibili nel tentativo di riallacciare i contatti con l’avvocato. Senza peraltro riuscirci.

 

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Si stanno preparando a raccontare la loro verità al giudice. Ieri hanno ricevuto la visita del loro legale, l'avvocato Claudia Bagattin. Non avrebbero intenzione di negare gli addebiti ma ridimensionerebbero l'intera vicenda.



Ecco che l’amica Silvia Maran e il compagno di quest’ultima Luca Zanon si sarebbero offerti di accompagnarla a casa di Longo nel tentativo di riavviare un dialogo, o quantomeno un chiarimento, tra i due. La situazione sarebbe però ben presto degenerata senza alcuna possibilità di confronto. E l’avvocato, preso a calci e schiaffi in volto dalla coppia nell’androne di casa, sarebbe addirittura caduto a terra. É in quel momento, stando alla ricostruzione della polizia, che avrebbe esploso i due colpi di pistola in direzione della strada, nel tentativo di sottrarsi alla morsa degli aggressori. «È una brava ragazza, non ha mai fatto nulla di male - così si esprime il padre della trentunenne - spero che lei non c’entri nulla con tutta questa storia. Non conosco i fatti, ho appreso la notizia dai giornali ma mia figlia non ha mai fatto torto a nessuno. Forse qualcuno le ha fatto del male. Ma sono solo supposizioni, non conosco i dettagli». Il padre la difende a spada tratta, senza esitazioni. Nella confusione degli eventi ancora non è riuscito a parlarci ma non ha dubbi sul fatto che lei non abbia nulla contro l’avvocato aggredito. «Mia figlia ha tutto il mio appoggio, lo ha sempre avuto e sempre lo avrà. Questa è una situazione dolorosa per tutti noi in famiglia, mi auguro davvero che si risolva al più presto».

 

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IL RIENTRO
L’avvocato Piero Longo ha fatto ritorno a casa nel primo pomeriggio di ieri. Il ricovero nel reparto di Chirurgia Toracica, al primo piano del policlinico universitario di via Giustiniani, diretto dal professor Francesco Rea, è durato poco meno di ventiquattr’ore. I medici hanno completato gli accertamenti diagnostici escludendo la presenza di fratture. Il legale, preso a pugni e schiaffi in faccia da due sconosciuti, potrà quindi proseguire la sua convalescenza tra le quattro mura di casa. Nell’elegante dimora di riviera Tiso da Camposampiero gli è accanto la moglie Annalisa Lombardi, rientrata precipitosamente da Milano dopo essere stata informata dell’aggressione.
«Finalmente siamo tornati a casa, la situazione è migliorata rispetto al momento del ricovero». È sollevata la consorte del legale, manager della casa di moda Salvatore Ferragamo. Inizialmente a Longo era stata diagnosticata la guarigione in una ventina di giorni. Durante la degenza i medici si sono concentrati sui gravi traumi facciali riportati dall’avvocato. «Le sue condizioni sono migliorate, tanto che i medici hanno deciso di dimetterlo e di permettergli di tornare a casa – riferisce Lombardi – però fa ancora fatica a parlare, non se la sente granché. Ha bisogno di riposo, ce ne staremo tranquilli a casa».

Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 09:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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