Rifugi aperti ma i turisti non si vedono e la seggiovia gira quasi vuota

Lunedì 28 Giugno 2021 di Marco Dibona
Un rifugio a Cortina
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CORTINA D’AMPEZZO - L’assalto alla montagna non c’è ancora stato.

Chi si aspettava un affollamento, a Cortina, in queste giornate dell’ultima fine di settimana di giugno, è rimasto deluso. Molti titolari di rifugi alpini hanno già aperto, talora con fatica, per rimuovere la neve dalle strade, dai sentieri di accesso alle loro strutture, ma anche ieri, come sabato, non c’è stato l’arrivo dei gitanti, così sperato, nel momento della ripresa del turismo e dell’economia. Fra le cause c’è di certo il permanere della neve al suolo, in questa inesauribile coda dell’inverno, ma non basta questo, per spiegare lo scarso interesse per la montagna. 

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IN LINEA CON IL 2020
«E’ tutto molto tranquillo, anche troppo – conferma Gianluca Lancedelli, ai 2.098 metri del rifugio Duca d’Aosta, sulla Tofana – noi abbiamo aperto sabato 26, c’è anche la seggiovia che sale da Pié Tofana, ma l’impianto ha pochissimi passeggeri, gira quasi vuoto, e qui non c’è di certo folla. In realtà siamo in linea con l’andamento degli anni precedenti, non c’è molta differenza. Però è forse vero che ci aspettavamo una reazione della gente, dopo il periodo delle restrizioni sanitarie, per il Covid-19». La tipologia del turista che sale in montagna è diversa dal gitante, che frequenta i luoghi a fondovalle: «Posso pensare che altre attività abbiano più lavoro, più in basso, ma da noi l’estate non è ancora arrivata. Passa qualcuno, sale le piccole vie ferrate della Bujela e Ra Pegna, ma non si ferma. Le altre vie, più in alto, sono ancora bloccate dalla neve. Ora guardiamo avanti, speriamo nell’estate, confidiamo nel bel tempo, ma credo ci vorranno almeno un paio di settimane, prima di vedere un buon movimento». 


PRIME PRENOTAZIONI
Più in alto, ai 2.561 metri di forcella Fontana Negra, sotto la Tofana di Rozes, la situazione è del tutto analoga, nel rifugio Camillo Giussani, della sezione di Cortina del Club alpino italiano. Il gestore Mauro Dapoz conferma: «Abbiamo aperto ormai da più di una settimana, ma c’è pochissima gente. Dipende di certo anche dal fatto che quassù c’è ancora neve, sulle vie ferrate, per cui gli escursionisti non possono percorrere quegli itinerari. Con il caldo di questi giorni la neve se ne sta andando e confidiamo che presto la situazione cambi in meglio. Siamo abituati al fatto che a giugno non ci sia un gran movimento, ma direi che quest’anno ce n’è ancora meno degli anni passati». In quanto alle prospettive per il prosieguo della stagione estiva, Dapoz spiega: «Ci sono già delle prenotazioni, per le prossime settimane, per l’estate, anche se non mi pare che ci sia, per ora, un grande fermento».


ESCURSIONI “FERME”
Sul versante opposto della conca d’Ampezzo, sul Faloria, apre oggi la Capanna Tondi, malgrado la funivia che sale dal centro di Cortina sia in funzione ormai da un paio di settimane. «Si faceva fatica ad arrivare sino a qui, c’erano ancora grossi cumuli di neve sulla strada, che corre lungo la pista da sci invernale, così abbiamo deciso di rinviare l’inizio della nostra stagione – spiega il titolare Marco Verzi – anche se siamo sostanzialmente in linea con le date, perché apriamo ogni anno verso la fine di giugno. I sentieri più bassi sono percorribili, mentre quelli più alti sono ancora coperti dalla neve: è il caso dell’itinerario per il rifugio Vandelli e il lago del Sorapis». Se per ora il turista ha scelto destinazioni diverse, probabilmente il mare, ai Tondi del Faloria si confida che possa comunque venire una bella estate: «C’è un buon interesse, è arrivata già qualche prenotazione per le stanze, ma le abbiamo fatte slittare di un paio di settimane. A metà luglio arriverà molta gente, c’è voglia di muoversi, di tornare in montagna. Lo abbiamo visto, i giorni scorsi, con il grande successo della Lavaredo Ultratrail», commenta Verzi. 


GLI 80 DELLA CAPANNA
Alla Capanna Tondi si festeggeranno ottant’anni di storia domenica 18 luglio: «E’ una data prossima al 16 luglio, quando mio nonno Dino firmò il contratto, nel 1941, per realizzare il nucleo originario di questa struttura, poi più volte ampliata – dice Marco Verzi – quel giorno ci troveremo quassù, con gli amici, per fare festa. Allora scoppierà davvero l’estate».

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Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 13:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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