Dolomiti. Anello Tre Cime con strada chiusa. Rifugisti esausti: «40% di disdette»

BELLUNO - Altro che stagione estiva, alle Tre cime di Lavaredo è ancora pieno inverno (o quasi). I gestori dei rifugi hanno lavorato 24 ore su 24, negli ultimi 10 giorni, per aprire un sentiero in mezzo alla neve. Un vero e proprio tunnel bianco le cui pareti, in alcuni punti, arrivano a un'altezza di quasi 6 metri. Ieri, con fatica e con tanti punti di domanda, i rifugi Laveredo e Auronzo hanno aperto i battenti.

Il problema è che la strada panoramica che permette di salire in auto fino al parcheggio, dove comincia l'anello delle Tre Cime, è chiusa per lavori. «Il 30-40% delle persone che prenotano racconta Daniele Vecellio, gestore del Lavaredo poi disdice. È un peccato buttare via questi giorni. Il 2020 è stata una bastonata per tutti». Mancano dieci giorni a luglio eppure, per alcuni rifugi, la stagione estiva non è ancora cominciata. O per lo meno, decollata. Colpa della neve, ma non solo. Daniele Vecellio spiega che, a causa della chiusura della strada panoramica, «la gente è diminuita». L'unica possibilità per salire alle Tre Cime è parcheggiare al lago di Antorno, sopra Misurina, e poi farsela a piedi fino al famoso parcheggio da cui si snoda il sentiero.

«PENALIZZATI»

«Sono qui da 10 giorni continua Vecellio e non ho ricevuto nessuna comunicazione da parte del Comune. Non voglio far polemica, però ne usciamo penalizzati e abbiamo ricevuto diverse disdette». È comprensibile. Non tutti hanno il tempo e soprattutto la forza di salire a piedi fino al parcheggio. Inoltre, se la prima parte dell'anello delle Tre Cime è pulito, nel versante nord c'è ancora neve. «Abbiamo lavorato 24 ore al giorno ricorda il gestore del Lavaredo Facevamo i turni, in modo da essere più veloci. Ora siamo pronti e chiediamo solo di poter lavorare. Un albergatore di Sesto mi ha detto che riceve tantissime lamentele per la strada chiusa. Le persone si fermano meno e si dirigono altrove».

CORSA CONTRO IL TEMPO

Quello dei rifugi è stato un lavoro di squadra. «Abbiamo iniziato ai primi di giugno fa sapere Hugo Reider, del Locatelli e siamo andati avanti fino a ieri (sabato, ndr). Gli ultimi giorni abbiamo dovuto utilizzare degli escavatori altrimenti non ce l'avremmo fatta». Aggiunge che il suo rifugio non apre mai prima di giugno. Però gli servono due settimane per mettere tutto in funzione e ne manca una: «Ce la faremo lo stesso conclude Quest'anno c'è stata più neve. Le disdette arrivano sempre, ma abbiamo anche tante prenotazioni. So che ci sono persone che salgono dal lago Antorno sotto al sole e su una strada asfaltata: io non lo farei neanche se mi pagassero. In un mese dalla chiusura del casello non sono stati fatti progressi».

IL COMUNE

Questa mattina il sindaco di Auronzo di Cadore, Tatiana Pais Becher, avrà una riunione con le ditte che si occupano dei lavori. Sulla questione è categorica: «Entro venerdì la strada deve essere aperta a tutti i costi». Sottolinea che i lavori sono partiti in ritardo per la neve: «Ce n'era davvero tantissima. Poi non sono riusciti a pulirla del tutto e la notte ghiacciava. Ieri (sabato, ndr) sono salita al rifugio Auronzo per un matrimonio civile e la situazione è già diversa». I lavori, di circa 400mila euro, prevedono uno stravolgimento della strada per le Tre Cime. A partire dal casello nuovo, simile a quello autostradale, con la possibilità di passare con il telepass e 4 corsie, anziché 1. Infine i cartelli informativi a valle che permetteranno di chiudere la strada in caso di parcheggi pieni. «Spero che in questo modo si risolverà il problema delle code chiarisce Tatiana Pais Becher Per l'apertura ci vuole solo un po' di pazienza. Anch'io ho fretta perché una grossa fetta del bilancio comunale è legato alle entrate del casello. Entro la settimana si potrà passare di nuovo». 

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