Riaprono i rifugi sulle Dolomiti, siamo a fine giugno ma c'è ancora la neve

Domenica 20 Giugno 2021 di Davide Piol
Riaprono i rifugi sulle Dolomiti, siamo a fine giugno ma c'è ancora la neve

BELLUNO - Sembra di dominare il mondo dalla cima del monte Lagazuoi, a Cortina d'Ampezzo.

Un oceano di nuvole, alle prime luci dell'alba, si estende a perdita d'occhio lasciando emergere alcune tra le vette più famose delle Dolomiti, dalle cime di Fànes alle Tofane, alla Marmolada. Di sera, invece, il cielo prende fuoco e si spegne sotto una pioggia di stelle. Non c'è da stupirsi se la stagione estiva 2021, in montagna, sia partita proprio da qui. Ossia dal rifugio Lagazuoi dove, in questo periodo, si fermano a dormire circa 40 persone a notte. «Qualche turista tedesco e inglese» racconta la proprietaria, Alma De Val. Ma la maggior parte è formata da italiani. In alta quota la bella stagione parte con il freno tirato. Colpa delle neve, che ricopre ancora molti sentieri, ma anche del Covid. Il rifugio Lagazuoi, aperto il primo giugno, avrebbe a disposizione 87 posti letto che le restrizioni legate alle norme anti-contagio hanno fatto scendere a 50. Con 40 pernottamenti a notte la struttura è quasi al completo. «Tra una settimana spiega la proprietaria dovremmo finire i posti disponibili. Di movimento, in realtà, ce n'è. Questa sera (ieri per chi legge, ndr) salgono a dormire altre 8 persone e ho una signora con il figlio che sta qui 5 notti. Il problema è che camminano sulla neve marcia in cui si sprofonda».


Funivie Dolomiti


Il sentiero che permette di arrivare in cima al Lagazuoi è ancora parzialmente innevato e quindi serve prudenza. In alternativa si può salire con la funivia che però frena più di qualche turista ancora scosso dalla tragedia del 23 maggio scorso, sul Mottarone (in Piemonte), in cui sono morte 14 persone. «Qualcuno ha paura confida il capo impianti della funivia del Lagazuoi . Fanno molte domande, ma alla fine salgono lo stesso. Noi cerchiamo di rassicurarli, altrimenti non raggiungerebbero mai la vetta. Comunque si tratta di una piccola percentuale». È un fenomeno piuttosto isolato. Sulla funivia Marmolada, che parte da Rocca Pietore, soltanto un turista ha fatto una battuta infelice sugli impianti, gli altri sono saliti senza problemi. Qui gli stranieri sono più numerosi: tedeschi, spagnoli, qualcuno anche dall'est Europa. «Qualcosa si sta muovendo fa sapere la cassiera della funivia . Un anno fa abbiamo patito la mancanza degli stranieri. Ora sono pochi, ma ci sono. Direi il 30% del totale. Siamo rimasti penalizzati, invece, dalla gara in bicicletta».


Dolomites bike day


Il riferimento è alla Dolomites bike day che ieri ha provocato la chiusura alle auto di numerosi Passi dolomitici (Campolongo, Falzarego, Valparola) dalle 8.30 alle 14.30. Un'altra gara, la Sportful Dolomiti Race, bloccherà oggi i turisti che vorranno raggiungere il rifugio Dal Piaz, situato tra le vette Feltrine. «Per noi è una giornata persa racconta il titolare Mirco Gorza Ormai si naviga a vista. Una settimana fa c'era tantissima gente, mentre questo week-end è già cambiato tutto. Il nostro rifugio è inteso come una meta, quindi vengono su, mangiano e tornano giù. In ogni caso siamo lontani dai livelli del periodo pre Covid».


Mangiare nei rifugi


Cambiamo di nuovo vallata per raggiungere Zoldo Alto. Al rifugio Coldai, ieri, sono arrivati davvero tanti turisti e a metà pomeriggio, verso le 16.16, molti erano ancora seduti al tavolo a pranzare. «Qui è pieno spiega Patrizia, la titolare, al telefono Tanti italiani e pochi stranieri. Il consiglio che mi sento di dare è quello di salire da Palafavera perché dalla parte di Alleghe c'è ancora neve. La stagione ormai è partita e la gente sta rispondendo bene. D'altronde, la montagna è più salutare della laguna...».

Ultimo aggiornamento: 17:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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