Il testimone è di Brunico, interviene
l'interprete dal tedesco all'italiano

Giovedì 12 Maggio 2016
Il testimone è di Brunico, interviene l'interprete dal tedesco all'italiano
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BELLUNO - Il teste è  arrivato da Brunico per il processo sul presunto abuso edilizio della famiglia Franceschi e ha testimoniato con l’interprete. Ha faticato anche a leggere il giuramento in italiano prima della deposizione il dipendente della ditta bolzanina di Robert Karguber di Monguelfo. Per sentire lui e un altro collega il Tribunale ha chiamato un interprete dal tedesco all’italiano: in aula la traduzione simultanea. 

La vicenda riguarda i lavori effettuati su un vecchio fienile di papà e zia del sindaco, Ernesto e Maria Luisa Franceschi in località Mortisa tra l’autunno 2011 e il giugno 2012. Si tratta di un tipico edificio della zona risalente al 1776: è stato trasformato in 5 appartamenti più garage, con la demolizione e ricostruzione dell’antico muretto in sassi senza il via libera della Soprintendenza. Per quella vicenda sono alla sbarra con l’accusa di abuso edilizio: Ernesto e Maria Luisa Franceschi, di 72 e 76 anni, Robert Karguber, 51 anni, di Monguelfo (Bolzano), legale rappresentante della ditta esecutrice dei lavori (la Karl Bruder Stoll Gmbh) Mauro Valleferro, 52 anni, di Cortina, direttore dei lavori.

Accusata anche di abuso d’ufficio Manuela Zaetta, 37 anni, dirigente del settore edilizia del Comune di Cortina, perché secondo la Procura volontariamente non avrebbe sottoposto il permesso a costruire al parere vincolante della Soprintendenza. Per questo il processo si celebra di fronte al Tribunale in composizione collegiale. Il progetto originario della ristrutturazione del toulà aveva ottenuto il via libera dell’ufficio veneziano: era tutto in regola. Prevedeva la ristrutturazione del muretto che andava mantenuto quasi completamente. In corso d’opera viene rifatto da cima a fondo: c’è il permesso a costruire in sanatoria dal Comune, ma manca quello della Soprintendenza. Rispondendo al pm Marco Faion l’architetto Pezzetta ha detto chiaramente: «Se ci fosse arrivato un progetto così non sarebbe comunque passato. Un conto è un muro fatto nell'800 e un altro conto è un’opera simile costruita l'altro ieri». 

Il processo quindi è proseguito con i testi della difesa (gli imputati hanno rinunciato a sottoporsi all’esame). «Quello dei Franceschi era un gran bel progetto, se ne vedono raramente di così ben fatti», ha spiegato Luigi Matti, il presidente dell'allora Commissione Edilizia.
Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 10:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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