OIimpiadi 2026, Confindustria: «Cortina penalizzata, chiederemo i danni»

Sabato 2 Dicembre 2023 di Maurizio Crema
OIimpiadi 2026, Confindustria: «Cortina penalizzata, chiederemo i danni»

VENEZIA - La presidente di Confindustria Belluno Dolomiti Lorraine Berton non ci sta al declassamento delle Olimpiadi a Cortina dopo lo stop alla nuova pista da bob ed è pronta a passare a passare alle vie legali e a chiedere i danni. «Se il territorio veneto e bellunese non avrà la dignità che merita e che gli spetta nell’organizzazione delle Olimpiadi 2026, che ricordo sono state assegnate a Milano e Cortina insieme, valuteremo una richiesta di danni di immagine e al territorio in tutte le sedi, anche legali», annuncia l’imprenditrice bellunese dell’occhialeria che è anche presidente nazionale della Confindustria di settore, l’Anfao. «Penso sia il momento di giocare a carte scoperte - afferma in una nota - e di dire che nel caso di una Olimpiade a metà, senza bob o redistribuzione delle gare, il nostro sistema economico e sociale riporterà dei danni irreparabili rispetto alla crescita attesa e già quantificata da autorevolissimi studi universitari. Il danno però non sarebbe solo economico ma anche esistenziale” - sottolinea Berton -, perché riguarderebbe l’esistenza stessa, ovvero il futuro, dei nostri territori. Mi riferisco in particolare alla montagna bellunese che vede nelle Olimpiadi una opportunità storica per invertire le tendenze in atto, come quella drammatica del decremento demografico: mille abitanti in meno ogni anno. Olimpiadi a metà significano investimenti dimezzati, programmazione a rischio, fiducia azzerata». E ricadute per il territorio drasticamente ridotte, teme la presidente. Uno studio della Luiss stimava per esempio che tutte le Olimpiadi invernali 2026 di Milano e Cortina avrebbero portato ricadute positive per circa 3 miliardi a tutto il sistema Italia. Una buona fetta anche al Veneto che ospita anche la cerimonia di chiusura all’Arena di Verona, con 600 milioni solo di finanziamenti per nuove opere infrastrutturali. «Per tutti questi motivi - conclude la Berton nel suo comunicato -, penso sia giusto fin da ora evocare la prospettiva di una richiesta di danni in tutte le sedi, anche legali, i cui destinatari andrebbero individuati con precisione seguendo la filiera delle responsabilità, anche politiche». Una minaccia? «Non si tratta di una minaccia ma di una possibile contromisura, da adottare nel caso in cui si neghino le legittime aspettative di un territorio. In ballo c’è il rispetto di un atto ufficiale - quello della candidatura olimpica - regolato da norme internazionali e consuetudini. Ovviamente mi auguro, come già espresso nel corso dell’assemblea generale della nostra associazione, che prevalga il buon senso», evidenzia la presidente. Alla richiesta di entrare di più nel concreto, di spiegare a chi Confindustria Belluno Dolomiti potrebbe fare causa, la Berton ribadisce la sua posizione ma non entra nel dettaglio: «Io conto sul buon senso e il rispetto, ripeto: la mia non è una minaccia ma una naturale conseguenza... mi pare anche piuttosto scontata. A buon intenditor poche parole». In un’intervista rilasciata qualche giorno fa a Il Gazzettino e in uscita nei prossimi giorni, la presidente della territoriale bellunese di Anfao aveva dichiarato a proposito delle Olimpiadi: «Questa resta la sfida delle sfide, anche se oggi tutto appare in salita. Da due mesi assistiamo a un dibattito sconcertante, a tratti surreale, ma una cosa deve essere chiara; non vogliamo olimpiadi a metà. Vogliamo quello che ci spetta visto che i giochi 2026 sono stati assegnati a Milano e Cortina insieme, cosa che qualcuno sembra dimenticare. La nostra posizione è chiara: senza bob, si deve procedere alla ridistribuzione delle gare. I numeri oggi parlano da soli: Lombardia 65 gare e 195 medaglie, Trentino Alto Adige 31 gare e 93 medaglie. Cortina senza il bob 8 gare e 24 medaglie. Ma stiamo scherzando? Dov’è la collaborazione fra territori? Dov’è l’interesse del Paese? Mi auguro prevalga il buon senso perché noi siamo pronti alla mobilitazione. Olimpiadi vere sono l’unico strumento che abbiamo per programmare sul territorio nuovi interventi, infrastrutture mancanti, aprire nuovi orizzonti, recuperare attrattività».

COMPENSAZIONE

«È vero, siamo stati danneggiati e bene fa la Berton a protestare.

Ma fare causa mi pare eccessivo, e poi a chi si farebbe? Cerchiamo invece di ottenere una giusta compensazione - osserva Paolo Doglioni, presidente di Confcommercio Belluno e responsabile per le politiche della montagna della Confcommercio nazionale -. In questo momento bisognerebbe enfatizzare quello che si ha, per esempio le Paralimpiadi che abbiamo in gran parte a Cortina: ci diamo delle risorse per abbattere le barriere architettoniche negli alberghi e nei locali delle zone di montagna e in tutto il Veneto, facendo anche arrivare fondi per promuovere questa manifestazione che è importantissima».

Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 11:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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