Olimpiadi 2026, Sala stoppa Zaia: «Più gare a Cortina? Non se ne parla»

Venerdì 20 Ottobre 2023 di Alda Vanzan
Un’immagine del 2005 della pista da bob e skeleton a Cesana

VENEZIA - Riequilibrare Cortina con altre gare? Non se ne parla. È il sindaco di Milano, Beppe Sala, a respingere le richieste del governatore del Veneto, Luca Zaia. «Non credo ci siano margini - ha detto Sala -. Per quanto riguarda Milano è tutta roba realizzata da privati. Cosa facciamo, rinunciamo agli investimenti dei privati? Questo è il momento di tenere giù la testa e andare avanti».
Si preannuncia, dunque, un confronto acceso tra i due amministratori.

Zaia, dopo l’affossamento della pista da bob, si aspetta che Cortina d’Ampezzo sia “risarcita” con altre discipline: «È impensabile - ha detto nell’intervista di ieri al Gazzettino - che Cortina possa fare le Olimpiadi solo con due gare, sci femminile e curling, sarebbe anche poco rispettoso nei nostri confronti». E, dopo aver sottolineato lo squilibrio oggi a favore della Lombardia, ha lanciato un monito in vista del voto che dovrà essere unanime, almeno per quanto riguarda i territori, sulla scelta della pista da bob: «Se qualcuno dice “pancia mia fatti capanna”, ne prenderò atto e di conseguenza mi comporterò». Ma a quanto pare il sindaco di Milano non ha alcuna di rinunciare a una sola disciplina. Ieri, a margine de “Il Verde e il Blu Festival” che si sta svolgendo nel capoluogo lombardo, Sala ha invece sottolineato la necessità di lavorare per trovare una soluzione alla questione budello, cioè alla pista da bob, che sia economica e non politica. «Ho chiamato il sindaco di Cortina per dirgli che mi dispiace, quando si è lanciata l’idea del bob a Cortina tutti sapevamo delle delicatezze della cosa ma tutti abbiamo detto proviamoci - ha detto -. Io sono solidale con loro, Cortina non c’entra nulla, e mi sento responsabile che quella è stata una decisione collettiva all’inizio. A questo punto il buonsenso ci fa dire che non si può fare». Dove fare il bob, allora? «Io avrei un solo criterio: dove costa meno e c’è meno impatto ambientale». Torino? «Non vorrei che fosse una decisione politicizzata un’altra volta e, diciamoci la verità, il rischio c’è».


PIEMONTE
Quanto alla pista di Cesana, il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, ha promesso al ministro allo Sport, Andrea Abodi, di presentare entro lunedì tutta la documentazione tecnica per sistemare l’impianto usato nei Giochi del 2006. «Il Piemonte è pronto e non vede l’ora di tornare ad ospitare una Olimpiade - ha detto il ministro Paolo Zangrillo, coordinatore piemontese di Forza Italia -. Torino è la soluzione migliore per evitare di “traslocare” all’estero una parte importante dell’evento a cinque cerchi».
Ipotesi contrastata dall’Alleanza Verdi e Sinistra: «La verità – ha detto la senatrice Aurora Floridia - è che la pista da bob in Italia non si può fare perché mancano i requisiti di sostenibilità economica e ambientale, sia a Cesana che a Cortina. L’unica alternativa valida è all’estero ed è ora che Abodi lo comunichi ufficialmente, anziché fare insensate retromarce, solo per accontentare di volta in volta qualcuno».


I LAVORI
Pista da bob a parte, ormai del tutto tramontata, come si è messi con i lavori delle altre opere previste in Veneto? Nessun cantiere è stato aperto, si è ancora nella fase della progettazione, ma, a sentire Simico, la Società Infrastrutture Milano Cortina, il cronoprogramma è assolutamente rispettato. Per la Variante di Longarone a stretto giro dovrebbe essere convocata la conferenza dei servizi il che consentirà poi di andare a gara. I cantieri dovrebbero aprire tutti entro i primi sei mesi del 2024. Il problema, strettamente collegato alla pista da bob, è invece la Variante di Cortina - spacchettata in 111 lotti rispetto ai 73 iniziali in modo che ogni “pezzetto” di lavori sia autonomo - per la quale non c’è il finanziamento completo. Non solo: saltata la pista da bob, il villaggio olimpico di Fiames - sotto cui ci sarà la galleria della Variante di Cortina - sarà ridimensionato e, dunque, si potrebbe decidere di fare i lavori in contemporanea. Ma i soldi? Il riequilibro delle gare servirebbe anche a questo: giustificare il finanziamento di interventi strutturali per il territorio.
 

Ultimo aggiornamento: 06:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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