Olimpiadi 2026, Luca Zaia: «Bob, ora Cortina va risarcita. Mi attendo segnali dal Governo»

Giovedì 19 Ottobre 2023 di Alda Vanzan
Olimpiadi 2026, Luca Zaia: «Bob, ora Cortina va risarcita. Mi attendo segnali dal Governo»

Presidente Luca Zaia, dopo aver perso la pista da bob Cortina e il Veneto rischiano di perdere anche opere infrastrutturali?
«Siamo ad uno spartiacque: la situazione è recuperabile con una distribuzione delle discipline olimpiche, è impensabile che Cortina possa fare le Olimpiadi solo con due gare, sci femminile e curling, sarebbe anche poco rispettoso nei nostri confronti.

Ma non ho motivo di pensare che il Governo non mantenga finanziate tutte le opere programmate. Tra l’altro un risultato il bob l’ha già dato a Cortina: la bonifica della vecchia pista, non c’è più il “cadavere eccellente” che stava lì a marcire, restano solo dei pezzi che la Soprintendenza ha detto di lasciare come memoria».

 
I 124 milioni stanziati per il bob a Cortina, adesso a chi andranno?
«Quella competenza è legata alla gara e al territorio. Voglio pensare che se ci sono ancora investimenti da fare sul territorio si utilizzino anche quelle risorse. Certo, siamo in una fase acuta della discussione, bisognerà anche capire dove va questo bob».

 
Com’è che adesso lei è favorevole a utilizzare l’impianto di Cesana, quello di Torino 2006?
«Attenzione, io non ho chiesto che si vada da qualche parte. Premesso che quando ti scotti con l’acqua calda poi hai paura anche di quella fredda, dico che questa vicenda del bob è piena di luci e ombre: ci dicevano che a Sankt Moritz non si poteva andare perché non è omologabile e adesso invece sembra che vada bene, prima Innsbruck era no, dopo sì e adesso ni, ho sentito parlare perfino di America e Cina. Allora dico: prima di andare fuori dall’Italia - e lo dice uno che ha subìto una grande battaglia dal Piemonte che era in pista inizialmente - considerato tra l’altro che si parla tanto di nazione e di sovranità, ritengo che la condizione di Cesana debba essere chiara. Tutti gli italiani devono sapere quanto costa andare a Cesana e qual è il cronoprogramma. Perché anche qui siamo al solito valzer: c’è chi dice che Cesana non si può fare e non ci sono i tempi, mentre i piemontesi dicono che ci sono i tempi e si può fare. Non vorrei si replicasse il “modello” Cortina».

 
Se Cesana sarà fattibile, il costo per sistemare quella pista torinese sarà tolto dal budget di Cortina? A chi l’eventuale rimanenza?
«I fondi bob sono fondi bob, dopodiché immagino che oltre a una redistribuzione delle discipline olimpiche, Cortina e il Veneto meritino anche un segnale distensivo rispetto a tutto quello che è accaduto».

 
Cioè mantenere i soldi sul territorio?
«Visto e considerato che siamo noi i promotori di Milano Cortina e ci ritroviamo oggi questa grande sorpresa, aspetto anche dei segnali sul fronte delle risorse».

 
Di quando verrà ridimensionato il Villaggio Olimpico di Cortina?
«In base alle gare».

 
Converrà che politicamente c’è una grande confusione: Malagò che in India dice che per il bob si useranno solo impianti già funzionanti il che esclude l’Italia, il ministro Abodi che dice non è il Governo a decidere, il vicepremier Tajani che sponsorizza Cesana e adesso il governatore lombardo, suo collega di partito, che sostiene l’ipotesi Sankt Moritz. Se l’aspettava da Fontana?
«Evidentemente il presidente Fontana ha informazioni che io non ho».

 
Nel Cda della Fondazione serve l’unanimità dei territorio per decidere la nuova sede del bob. È ipotizzabile un veto veneto in caso di mancato accordo sulle gare?
«Noi non siamo in assetto di guerra e io sono un inguaribile ottimista: siamo partiti tutti assieme, se poi qualcuno dice “pancia mia fatti capanna”, ne prenderò atto e di conseguenza mi comporterò».

 
Un avviso a Milano?
«Ricordo che siamo partiti con una equa suddivisione delle sedi e delle gare olimpiche, poi è accaduto di tutto: abbiamo avuto il Covid, ha fatto capolino una disciplina - lo sci-alpinismo - che non era olimpica e che su richiesta della Lombardia abbiamo dato alla Lombardia, tutto il ghiaccio che doveva in parte essere fatto a Trento la Lombardia se l’è portato a casa, è evidente che oggi c’è una sproporzione. Dopodiché se il movimento sportivo italiano, il Cio e il Governo dicono che va bene così, allora mi comporterò di conseguenza».

 
Il Veneto vuole tutto lo sci?
«Il Veneto si aspetta una proposta che sia sostenibile e che sia seria».

Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 11:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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