Longarone. Vajont, l'omaggio della Regione prima a Fortogna poi in municipio: Zaia e consiglieri accolti dal sindaco Roberto Padrin

La riunione era stata rinviata dopo lo schianto dell’autobus a Mestre

Martedì 17 Ottobre 2023 di Giovanni Longhi
Padrin, Zaia e Ciambetti in visita al cimitero di Fortogna

LONGARONE (BELLUNO) - Il programma alla fine è stato rispettato, ma sull’appuntamento che il Consiglio regionale aveva fissato per una sua riunione straordinaria a Longarone che fosse un gesto commemorativo dei 60 anni del disastro, è come se gravasse una sorta di maledizione. La data originaria era infatti quella del 4 ottobre, ma la sera prima una corriera precipitò dal cavalcavia di Mestre provocando la morte di 21 persone. L’impegno venne quindi rinviato a ieri, proprio il giorno in cui il presidente del Coni Giovanni Malagò, dall’India dove si trovava per l’incontro del Cio, ha comunicato lo stop al progetto della pista di bob a Cortina. Così il presidente del Veneto Luca Zaia, ieri, appena sceso dall’auto davanti al cimitero monumentale di Fortogna, tappa che precedeva la riunione consiliare in municipio a Longarone, ha anticipato le domande dei giornalisti, che gli stavano andando incontro, sul tema del giorno.

Con la mano aperta e il palmo in avanti ha fatto subito il gesto di “fermi tutti”, spiegando che del bob avrebbe parlato dopo. 

IL CICERONE

Poi il sindaco Roberto Padrin, lo stesso Zaia, gli assessori e molti consiglieri regionali sono entrati nel portale del cimitero che precede il prato verde disseminato di lapidi bianche. Il sindaco ha distribuito agli ospiti le spilline da giacca con il simbolo del Vajont. Ha ricostruito quella serata del 9 ottobre 1963, ha riportato il numero delle vittime, ha riferito la proposta del prefetto di Pordenone di risalire all’identità di chi non fu possibile riconoscere, grazie al dna e alle tecniche della ricercatrice Cristina Catteneo che inchiodò l’assassino di Jara Gambirasio, la 13enne di Brembate trovata morta in un campo. 

LA VISITA

Poi il gruppo è entrato nel cimitero, si è soffermato davanti alla statua che ricorda il sacrificio del vigili del fuoco, ha raggiunto la cappella dove si è trattenuto per qualche minuto. Poi prima di uscire dal camposanto Zaia ha ricordato la sua recente visite in quel luogo di tragedia con il presidenti della Repubblica Sergio Mattarella, esattamente una settimana prima. Anche Zaia ha reso un breve excursus del disastro con le avvisaglie ignorate, la bomba d’acqua che spazzò Erto e Casso e poi giù i comuni adagiati sulle sponde del Piave. «È vero che la Protezione civile nacque più tardi, dopo il terremoto del Friuli nel 1976, ma qui nel 1963 si sperimentò la prima chiamata di comunità con migliaia di volontari che volevano dare il loro contributo alla ricostruzione», ha ricordato Zaia. 

LA RIUNIONE

Dopo Fortogna consiglieri regionali e assessori con Zaia e Padrin hanno raggiunto il municipio di Longarone per la seduta straordinaria dell’assise veneta. È stato approvata all’unanimità una risoluzione per la valorizzazione, la promozione e la conservazione della memoria per evitare il ripetersi di disastri naturali causati dall’operato dell’uomo. Infine alcuni consiglieri regionali e assessori hanno raggiunto la diga in Comune di Erto e Casso.

LO SPETTACOLO

In occasione del 60° anniversario della catastrofe del Vajont, il Circolo Cultura e Stampa Bellunese assieme a Scoppio Spettacoli ha organizzato domani alle 18 al Comunale l’evento “Il Vajont di tutti, riflessi di speranza”. Lo spettacolo, scritto e diretto da Andrea Ortis, denuncia i temi della contemporaneità come il dissesto idrogeologico, la domanda di energia e gli abusi edilizi, intrecciati ad un passato dalle cui dinamiche non possiamo distogliere lo sguardo.

Ultimo aggiornamento: 13:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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