FELTRE - «Prima di lasciarla andare porteremo Samantha a vedere il mare che tanto amava».
LE PAROLE DI SAMANTHA
Volontà che aveva espresso più volte oralmente ai genitori, quando stava bene. Quando nulla lasciava presagire quello che sarebbe successo. «Un trattamento di questi tipo - aveva detto la ragazza commentando casi di accanimento terapeutico - è da persone egoiste e disumane: si tratta di un accanimento e violenza». E aveva espresso chiaramente la sua volontà: «Se mi trovassi in quella situazione lasciatemi andare». I genitori sono riusciti a tener fede alle sue parole con una battaglia giudiziaria partita a febbraio e complicata dal fatto che la giovane non aveva lasciato un biotestamento (le dat disposizioni anticipate di trattamento ndr). L’altra cosa che Samantha diceva sempre era che avrebbe voluto che le sue ceneri fossero sparse in mare. Perché il mare era una delle passioni della giovane feltrina: appena poteva andava in spiaggia per rilassarsi in quel paesaggio che tanto amava. Ebbene dopo la prima battaglia per dar seguito alle richieste di Samantha sul fine vita, i genitori sono pronti a intraprenderne un’altra: quella per portarla al mare.
LA DECISIONE
La giovane è attualmente nel “Nucleo stati vegetativi” della rsa Sersa di Cavarzano, a Belluno. Viene nutrita ed idratata artificialmente ed è stesa in un letto: realizzare quel desiderio non sarà facile. «Costi quel che costi - dice mamma Genzianella - le farò vedere il mare per l’ultima volta. So che non sarà semplice, ma anche facendo salti mortali faremo questo per nostra figlia». «Sceglieremo un posto isolato, dove poter vivere un momento intimo, con la nostra Samantha e il mare - prosegue Genzianella - lontano dalle altre persone. Solo dopo la lasceremo andare». Sono 339 i giorni di sofferenza vissuti dalla ragazza, contati uno ad uno dai genitori che non si danno pace. Le hanno tenuto la mano, letto libri, non sono mai mancati alle visite, ma hanno sempre detto: «Nostra figlia se ne è andata quel 4 dicembre». Il Comitato etico ha detto: «Samantha D’Incà si trova oggi in uno stato vegetativo irreversibile senza alcuna possibilità, al momento, di miglioramento».