Rifugio città di Fiume conteso. Le Regole: «Il Cai abusivo», ma poi decolla la mediazione

Lunedì 6 Marzo 2023 di Giuditta Bolzonello
Si rischia la causa per il rifugio città di Fiume

SAN VITO DI CADORE - Cauto ottimismo: Massimiliano Menegus “Paulin”, presidente della Regola Generale o Granda di San Vito di Cadore, è soddisfatto, ma non esulta, per l’esito dell’incontro avvenuto nei giorni scorsi in Curia Mercatorum, il Centro di mediazione ed arbitrato, associazione riconosciuta dalla Camera di Commercio di Belluno, dove si è segnato un punto a favore dell’antico Ente.

LA RICHIESTA

La Regola si era rivolta a loro per risolvere, attraverso una procedura di mediazione, una controversia relativa al contratto costitutivo del diritto di superficie in favore del Cai Sezione città di Fiume.

La questione si trascina da tempo, prima di lui altri presidenti si erano impegnati per arrivare alla soluzione del problema e tornare in pieno possesso dell’antico bene rappresentato dal rifugio Città di Fiume che è stato costruito recuperando l’ex malga Dorona.

LA QUESTIONE

Quando nel 1964, anno di apertura del rifugio, il comune di San Vito siglò il contratto con il Club Alpino Italiano di Fiume concesse il diritto di superficie a tempo indeterminato, «contro ogni logica e contro la legge, ma anche contro i nostri regolamenti», precisa il presidente Menegus. A creare l’inghippo diventato nel tempo controversia il fatto che all’epoca le Regole non si erano ancora ricostituite tanto che il loro patrimonio era stato affidato per la gestione alla pubblica amministrazione. Ma la questione non poteva non tornare alla ribalta quando, negli anni 90’ con il riconoscimento quali organizzazioni sociali dotate di personalità giuridica privata, disciplinate dallo Statuto e dagli antichi Laudi, ma anche dalle tradizionali consuetudini orali e di vita inerenti l’uso e l’amministrazione del patrimonio di proprietà collettiva della famiglie originarie, si decise di riportare a casa quella proprietà.

GLI INCONTRI

In forma amichevole la Regola ha tentato più volte di trovare l’accordo, vari gli incontri che si sono succeduti con il Cai di Fiume, «ma non c’è stato nulla da fare -assicura Menegus- e così abbiamo avviato la mediazione fra il Cai di Fiume e il comune di San Vito che aveva siglato quel contratto».

ALL’ORIZZONTE

Di positivo c’è che le parti hanno aderito e che la prossima seduta è stata fissata il 22 marzo. «Noi vogliamo solo tornare in possesso del nostro patrimonio -aggiunge Menegus- averne la piena disponibilità. La Regola non intende cacciare il Cai dal rifugio Città di Fiume, anzi, siamo contenti che ci siano loro, ma il bene deve essere della Regola, sul contratto la parola “indeterminato” deve essere sostituita da “determinato”».

IL GIOIELLO

Il rifugio Città di Fiume si trova a quota 1918 metri sulle pendici del Pelmo. Il Club Alpino Fiumano nasce il 12 gennaio 1885 per merito dell’architetto viennese Ferdinand Brodbeck. Nel 2012 è stata riconosciuta quale “Sezione particolare del Cai”. Non ha una sede fisica stabile che di volta in volta viene stabilita al domicilio del presidente di turno. 

Ultimo aggiornamento: 17:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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