Venezia. Il Porto "apre" anche col buio. Si allunga l'orario per ricevere le navi

Ordinanza della capitaneria: si inizia con scafi fino a 180 metri con merci pericolose, ma potrebbe funzionare anche con il Mose

Giovedì 28 Marzo 2024 di Tomaso Borzomì
Venezia. Il Porto "apre" anche col buio. Si allunga l'orario per ricevere le navi

VENEZIA - Cambiano le regole al porto di Venezia, con la possibilità, per le navi fino a 180 metri con merci pericolose a bordo, di entrare in Porto per un paio d'ore oltre l'attuale limite, vale a dire il tramonto.

I paletti attualmente previsti sono stati rivisitati dalla Capitaneria di porto, estendendo l'orario di navigazione lungo il canale Malamocco-Marghera. Di fatto, le navi fino a ora arrivavano al tramonto e non potevano impegnare l'imboccatura del porto perché ci vogliono due ore per arrivare al terminal. Quindi dovevano attendere in rada. Ora, con il canale Malamocco-Marghera illuminato, possono farlo, perché estendono di due ore il limite di "tolleranza". Stesso discorso in uscita: se le navi finora dovevano attendere l'alba, ora possono partire due ore prima.

L'ordinanza 20/2024 apporta anche altre innovazioni tra cui il fatto che «le limitazioni specifiche per gli accosti in Canale sud non si applicheranno alle navi di stazza lorda inferiore a 3mila tonnellate o di lunghezza inferiore a cento metri». Il direttore marittimo ammiraglio Filippo Marini ha analizzato la valutazione dei rischi proposta dall'Autorità portuale del Mar Adriatico Settentrionale - porti di Venezia e Chioggia, evidenziando come dallo studio "Channeling the green deal for Venice" siano applicabili nuovi scenari. Per questo si è scelto di «incrementare l'operatività nautica del porto, pur mantenendo inalterati i livelli di sicurezza della navigazione e di salvaguardia dell'ambiente».


L'AUTORITA'


Dall'Autorità di sistema portuale il presidente Fulvio Lino di Blasio ha commentato l'ordinanza così: «Modifica le regole di accesso allo scalo lagunare anche alla luce di alcune delle risultanze del progetto "Channeling the green deal for Venice", promosso dall'Autorità di Sistema Portuale, contribuendo a migliorare i livelli di operatività del porto veneziano pur mantenendo sempre prioritario il tema della sicurezza della navigazione e della salvaguardia ambientale. È un risultato importante per la competitività del porto, che consentirà un ritorno misurabile in termini di incremento dei traffici e che dimostra come l'approccio scientifico adottato dall'Autorità nell'analizzare il traffico navale in laguna sia l'unica strada per individuare soluzioni che consentono di coniugare l'attività economica con il rispetto dell'equilibrio ambientale».


LA COMUNITA' DEL PORTO


Sulla stessa scia Venice Port Community, realtà che include una quarantina di operatori del porto. Il presidente Alessandro Becce ha evidenziato gli sviluppi futuri che questo passo può creare: «Può essere l'avvio di un percorso che porti al funzionamento 24 ore su 24 del porto veneziano, un primo tassello che auspichiamo possa essere seguito con attenzione con analisi e simulazioni. Siamo fiduciosi che la strada intrapresa da Capitaneria di porto e Autorità di Sistema portuale possa garantire un futuro a tutto il comparto produttivo e al tessuto economico portuale».


L'ordinanza avrà ricadute dirette per gli operatori del settore, secondo il direttore dell'Ente zona industriale di Marghera Gianluca Palma: «Come tutte le novità, gli operatori coglieranno l'opportunità di un ampliamento delle proprie capacità operative. Questi sono i presupposti per un porto moderno e competitivo sui mercati. I nuovi prodotti energetici, che già oggi viaggiano via nave, potranno così svilupparsi sempre di più». Alessandro Santi, vicepresidente vicario di Venice Port Community ha poi concluso: «Cogliamo con soddisfazione la volontà della Capitaneria di Porto di gettare le basi per un futuro di porto regolato in presenza dell'operatività del Mose. Le potenzialità di Venezia e Chioggia sono indiscusse e non solo per la portualità, ma ricordando l'importanza della pesca. Abbiamo definito un percorso che porterà, speriamo in tempi brevissimi, ad avere nuovi strumenti che permettano di estendere l'operatività dei porti e incrementare la loro efficienza».

Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 10:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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