Ponte nelle Alpi. Rinasce il Centro Paludi, Comune contro i commercianti: «Avanti con il progetto»

Mercoledì 9 Agosto 2023 di Claudio Fontanive
Il Centro Paludi a Ponte nelle Alpi, al centro di un dibattito fra Comune e commercianti

​PONTE NELLE ALPI (BELLUNO) - Il futuro della vasta superficie di vendita abbandonata nella grande struttura a Paludi, lungo lAlemagna continua a sollevare un vivace dibattito. «Quell’ecomostro che sorge all’ingresso della nostra provincia è un problema che va risolto. Lo chiede la popolazione della Secca e delle zone limitrofe e il Comune deve essere vicino ai cittadini e risolvere la situazione. Quell’area si presta anche secondo il pat e le sue previsioni a diverse ipotesi, oltre che commerciali, e quindi si può pensare a un area artigianale e magari a un punto ludico ricreativo dove vengono presentati i prodotti della provincia, potrebbe diventare una porta di grande valore per tutta la provincia di Belluno, anche in prospettiva delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026»: non usa mezzi termini il sindaco di Ponte nelle Alpi Paolo Vendramini relativamente al progetto di recupero dell’area commerciale di Paludi. Confcommercio ha inviato un ricorso al Presidente della Repubblica per scongiurare la nascita di una grande superficie di vendita.

LE ALTERNATIVE

«Non è detto che debba sorgere un'area commerciale, l’iniziativa di Confcommercio equivale alla volontà di bloccare uno sviluppo dove c’è la possibilità di avviare anche differenti attività. L’area, per essere commerciale deve avere l’approvazione della Regione Veneto, quindi in ogni caso una ditta interessata dovrebbe comunque discutere con tutti i componenti istituzionali. I tempi sono ormai scaduti perchè il piano di assetto territoriale è stato predisposto assieme a Regione e Provincia, e pianificato in Consiglio Comunale, e quindi non c’è più margine, sono già trascorsi i termini per la presentazione del ricorso. Abbiamo attivato i nostri legali, e pertanto proseguiremo nel nostro iter per la riqualificazione di tale superficie. È comunque un dato di fatto -continua il primo cittadino di Ponte nelle Alpi- questa diatriba va avanti da trent’anni, e l’iniziativa di Confcommercio Belluno ha lo scopo di precludere tutto, il Comune invece vuole vedere il futuro di quell’area non soltanto bloccarla. Ora procediamo con il piano degli interventi che sarà completato ad aprile prossimo e quindi dal punto di vista urbanistico si va avanti. Vedremo quindi quali saranno le aziende che si avvicineranno presentando le loro ipotesi di progettuali e di lavoro. La formula del centro commerciale tout cour non funziona più e quindi non si capisce il ricorso. Come mai tale ricorso viene sempre per quello stabile e non per altre aree commerciali che si sono create in provincia? Una volta presentato un progetto si può anche venire, discutere e capire. Il Comune è sempre pronto comunque a ogni soluzione, dialogo e dibattito che accettiamo volentieri. Il nostro impegno -conclude Vendramini- è di essere a fianco di Intesa San Paolo e di tutti quegli imprenditori non solo commerciali che si sono interessati». Non un futuro strettamente commerciale quindi, pensato per la riqualificazione dell’area di Paludi dall’amministrazione di Ponte nelle Alpi, ma anche un possibile punto di riferimento a valenza turistica e informativa, che possa interessare anche ditte e artigiani locali.

LA SOLUZIONE

«Potrebbe diventare - conclude il primo cittadino di Ponte nelle Alpi- un punto di informazioni per tutta la provincia di Belluno, diventando così una porta strategica e di grande valore per il nostro territorio». 

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