Post sessista contro la Boldrini: tutti contro il consigliere Roccon

Sabato 9 Gennaio 2021 di Davide Piol
Il consigliere comunale nel mirino per un post sui social
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 L’immagine, postata ieri pomeriggio su Facebook da un consigliere di minoranza di Palazzo Rosso, mostra un pacco di pasta Barilla. I famosi “Ditalini”. Nulla di strano se non fosse per quel commento malizioso che la sovrasta: «Ne ho fatto recapitare un pacco alla Boldrini (il riferimento è al deputato del Pd Laura Boldrini, ndr)». L’autore del post è Franco Roccon, capogruppo di Civiltà Bellunese - Liga Veneta Repubblica. Lui l’ha definita «una provocazione senza alcun riferimento sessuale o sessista», ma la giunta comunale ha preso le distanze e i capigruppo di maggioranza ora pretendono le sue dimissioni.

La polemica era scoppiata a livello nazionale. Riferendosi alle Abissine del noto pastificio “La Molisana”, Laura Boldrini aveva commentato: «Si è resa conto, La Molisana, che non si può alludere giocosamente al fascismo e alla sua espressione coloniale, usandoli per il marketing. Il colonialismo italiano è pagina nefasta della storia, con cui avremmo da tempo dovuto fare i conti, senza rimozioni o narrazioni di comodo!».

Con il post di Roccon, la discussione si è spostata tra le Dolomiti. «Ha fatto polemica sulla pasta e le ho mandato questa», ha spiegato il consigliere di minoranza. Ridendo, ha precisato: «No, non gliel’ho mandata davvero, ma potrei anche farlo». I capigruppo di maggioranza Giangiacomo Nicolini, Marco Ciociano Bottaretto e Massimo De Pellegrin, insieme al capogruppo Pd Paolo Bello e al capogruppo del Gruppo Misto Fabio Rufus Bristot, si sono dissociati subito: «Sono dichiarazioni irrispettose nei confronti della deputata Laura Boldrini, già funzionaria internazionale delle Nazioni Unite e presidente della Camera dei Deputati. Irrispettose perché di natura evidentemente sessista e contro le istituzioni». Roccon non è nuovo a provocazioni di questo tipo. C’è però un limite tra il lecito e il non lecito che si acuisce quando colui che scrive sui social è un consigliere comunale. Per questo motivo c’è un fronte comune, a Palazzo Rosso, che chiede e pretende le sue dimissioni. Perché sono stati inviati proprio i “Ditalini”? «Intanto perché è una pasta buona e la mangia anche mia figlia – ha aggiunto Roccon –. E poi perché mi è sembrata una polemica sterile: i politici non hanno altro di meglio da fare che pensare a queste cose?». Eppure, è proprio ciò che ha fatto anche lui. Una provocazione, quindi: e il sesso? «Non c’è nulla di sessuale o di sessista. Potevo mettere i torciglioni o le farfalle. Mi pare che in questo momento ci sia altro a cui pensare. È sintomo di imbecillità politica. Purtroppo li paghiamo per dire e fare queste cose». Nessuno, però, ha colto il lato divertente e provocatorio dell’immagine. «Quel post volgare è un fatto gravissimo – ha spiegato l’assessore comunale alle Pari Opportunità Lucia Pellegrini –. Si tratta di parole ostili scagliate contro le donne e trovo inaccettabile che provengano da chi siede sui banchi di un consiglio comunale. Ci stupiamo dei comportamenti dei giovani, ma diventa sempre più difficile trasmettere valori alle nuove generazioni quando gli esempi dati dagli adulti sono quelli a cui purtroppo dobbiamo assistere quotidianamente». Pellegrini, che è anche avvocato, si dice preoccupata perché «le parole non vanno mai sottovalutate: sui social si insulta, si aggredisce, si minaccia impunemente, ma questo poi si trasforma in violenza vera e propria. Non possiamo assolutamente più permetterlo: è ora di dire basta a queste forme subdole di ostilità ed insulto, che sono i primi gradini della scala della violenza». Davide Piol © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo aggiornamento: 07:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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