Auronzo. Il comandante dei vigili: «Qui niente autovelox fissi». Ma con quello mobile fa 35 multe in 3 ore

Ecco la filosofia di Fabio Liciardello, a capo della polizia locale

Venerdì 1 Settembre 2023 di Giovanni Longhi
Fabio Licciardello, comandante della polizia locale di Auronzo

AURONZO - Auronzo Comune "autovelox free”: potrebbe essere questa la tabella da apporre agli ingressi del Comune della val d’Ansiei, mentre in provincia di Padova infuria la polemica per un’automobilista che al ritorno dalle ferie si è trovata nella buca della posta 13 verbali per aver superato altrettante volte di pochi chilometri il limite lungo una strada che percorre abitualmente due volte al giorno e dove da poche settimane l’amministrazione aveva installato le fatidiche macchinette per la rilevazione della velocità. 

La scelta

«Qui da noi non succederà mai - assicura il comandante della polizia locale di Auronzo, Fabio Liciardello - eppure facendo i dovuti scongiuri, negli ultimi anni non ci sono stati incidenti gravi». In realtà, per ironia della sorte l’ultimo schianto mortale nel territorio del Comune risale ad agosto 2018 quando in via Ligonto, poco prima del curvone di Giralba salendo verso Misurina, Matteo Contadin, 43enne motociclista di Este (Padova), perse la vita dopo essere caduto a terra per una brusca frenata: era stato ingannato da un bidoncino arancione molto simile a quello usato per contenere gli autovelox posto a lato della strada dal proprietario di un agriturismo che si trova in quel punto.

In realtà la Procura scagionò dopo pochi giorni il titolare del ristoro, sul quale rischiava di aprirsi un procedimento per omicidio stradale. 

La bocciatura

Boccia senza appello le postazioni fisse Liciardiello, tanto che sul tema era intenzionato a mandare una lettera allo stesso ministro dei trasporti Salvini. Ma chi crede che in auto lungo i rettilinei auronzani si possa fare come sui circuiti di Formula Uno si sbaglia di grosso: «Esco personalmente con l’autovelox in dotazione alla polizia locale -spiega il comandante - raggiungo lo slargo che si trova pochi metri dal punto in cui si verificò quell’incidente a Giralba e controllo inquadrando le auto in arrivo». Tra luglio e agosto gli automobilisti fermati per aver superato il limite di 50 chilometri all’ora sono stati 35 “pizzicati” con il piede pesante in tre uscite complessive, ognuna della durata di un’oretta. «Pioveva quasi ogni giorno - spiega Liciardiello - e questa inclemenza del meteo è stata determinante nel ridurre drasticamente la vigilanza (ma anche la velocità degli automobilisti, ndr) in quel punto con appostamenti all’aperto». Il più indisciplinato è stato l’autista di un furgone che in quel tratto dall’albergo Cacciatori fino al curvone viaggiava a 106 chilometri all’ora. Nessuna contestazione, la foto digitale scattata dalla “pistola” contemporaneamente alla rilevazione della velocità ha azzerato qualsiasi velleità di protesta: patente ritirata e sanzione saldata pochi giorni dopo. Così come tutte le altre visto che entro i primi cinque giorni dalla notifica l’importo è decurtato.
Calcolando una media di 50 euro l’una, le 35 contravvenzioni elevate dal comandante hanno portato nelle casse del Comune poco meno di 2mila euro. Dai controlli è stato intercettato anche un automobilista straniero che però aveva superato di poco il limite cavandosela con una trentina di euro saldati immediatamente. Non sono mancati infine i trasgressori locali: «Compaesani che non conoscevo - conclude Liciardiello - ma che non hanno fatto obiezioni».

Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 09:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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