Chioggia. La Romea è la statale più pericolosa d'Italia con indici di mortalità altissimi. Scatta l'operazione sicurezza

Martedì 22 Agosto 2023 di Diego Degan
La Romea è la statale più pericolosa d'Italia con indici di mortalità altissimi: traffico leggero e pesante. Scatta l'operazione sicurezza

CHIOGGIA - Romea, la "strada della morte": un soprannome spesso usato per evidenziare l'alto numero di incidenti che la caratterizzano e che, nelle statistiche, portano a definirla come una delle strade più pericolose d'Italia.

Ma in cosa consiste la sua pericolosità? Al di là della dotazione infrastrutturale, si tratta della commistione di traffico leggero e pesante, di pendolarismo e lunga percorrenza.

EFFETTO AUTOVELOX

I numerosi autovelox "spuntati" nel corso degli anni, non hanno risolto questa contraddizione e gli interventi strutturali sono rimasti lettera morta. A cominciare dal raddoppio dell'Arzeron che, però, sarebbe funzionale solo al tratto chioggiotto, per arrivare al "futuribile" progetto di Romea a quattro corsie, presentato, ormai, diversi anni fa, e lasciato cadere nel dimenticatoio. Ma sarebbe sbagliato pensare che nulla si muova. A Chioggia, sono quattro gli interventi previsti per la sicurezza della Romea, il primo dei quali è già in corso e riguarda la manutenzione del ponte translagunare (costituito da una serie di ponti "minori", posti in sequenza, che prendono il nome dai canali lagunari che attraversano). Si tratta di lavori di rifacimento e consolidamento degli impalcati dei ponti Montalbano e Otregan (facenti parte del translagunare) e sul ponte della Fossetta (più a sud, verso Brondolo). Complessivamente, tra il 2022 e il 2023, sono previste 600 giornate di lavoro che, però, sono programmate in varie fasi e con un impegno limitato della sede stradale, in modo da consentire il passaggio dei veicoli con il solo restringimento della carreggiata o con il senso unico alternato, in notturna. Tra aprile e luglio di quest'anno, sono stati eseguiti parte dei lavori sul Montalbano (durata complessiva 160 giorni) e alcuni interventi (spostamento temporaneo degli impianti tecnologici) propedeutici alla fase successiva, sul ponte della Fossetta. Quest'ultimo rappresenta il "nodo" principale degli interventi programmati perché un'eventuale interruzione totale del transito, su questo ponte, imporrebbe percorsi alternativi molto lunghi, per il traffico di attraversamento che si riverserebbe sulle strade di Cavarzere e Adria le cui Amministrazioni, in passato, si sono dimostrate "refrattarie" a consentire il passaggio dei mezzi pesanti.

NUOVA ROTATORIA

E' "quasi" pronto anche il progetto della nuova rotatoria di Valli. In teoria era pronto e doveva partire alla fine del 2022, ma i residenti frazione ne contestano la funzionalità, rispetto al sottopassaggio di attraversamento e al deflusso delle acque piovane, per cui permane un'incertezza sui tempi di attuazione. Inoltre, entro tre anni, Anas procederà al rifacimento del ponte sul Brenta, del quale aveva già sostituito la campata centrale due anni fa. Allora, con un senso unico alternato durato mesi, per non "spezzare" in due il territorio comunale, i problemi di viabilità erano stati enormi. Per contenerli, però, potrebbe servire il quarto degli interventi suddetti, ovvero la costruzione del ponte-sbarramento al cuneo salino, sullo stesso fiume Brenta. Non è un'opera viabilistica, ma fornirebbe, almeno per il traffico locale, un'alternativa praticabile. Il progetto è pronto ma mancano i soldi. Serve un ulteriore finanziamento di circa 9,5 milioni dei quali solo il Comune ha già stanziato la sua quota (1,7 milioni), mentre mancano quelle della Regione (1,3 milioni) e del ministero dell'Agricoltura (6,5 milioni) che dovrebbero arrivare nel 2024. Sono possibili interventi più rapidi? C'è chi propone lo spostamento in autostrada del traffico pesante a lunga percorrenza, ma servirebbero incentivi (per le aziende di trasporto) e, politicamente, non è facile.

Ultimo aggiornamento: 14:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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