Sessant'anni di un amore nato al casello dei treni: festa per lo storico ferroviere Quinto e la moglie Maria

Domenica 23 Aprile 2023 di Fulvio Mondin
Sessant'anni di un amore nato al casello dei treni: festa per lo storico ferroviere Quinto e la moglie Maria

QUERO VAS - Quinto e Maria, sessant'anni di vita insieme tra famiglia e ferrovia.

Il traguardo dello storico ferroviere di Quero Vas è stato festeggiato non solo dalla famiglia, ma dal paese. La loro vita insieme infatti è iniziata al casello ferroviario del comune, dove hanno vissuto per 15 anni, e sono diventati una vera istituzione. La prima volta che è passato il treno ho pensato al terremoto», ricorda Maria. Quinto Schievenin fino alla pensione è poi stato l'uomo della stazione di Quero, oggi chiusa: «Avevo la gestione degli scambi della stazione che dovevo girare con le chiavi. Era un lavoro impegnativo e di responsabilità perché la corretta gestione dei passaggi a livello che avevo in consegna evitava potenziali incidenti». Ma faceva di tutto: «In qualità di assistente di stazione facevo biglietti, pulizia, scambi e gestione dei passaggi a livello».


LA FESTA
Quinto Schievenin e Maria De Martini di Quero hanno recentemente festeggiato, assieme alle loro figlie Gloria e Loretta e ai loro parenti, i loro primi 60 anni di vita coniugale: l'amore era scoppiato alla fiera di Quero. «Se potessi tornare indietro - confessa Quinto - risposerei di nuovo Maria» che, a sua volta, dopo aver definito "belli e poveri" gli anni trascorsi col marito, confessa che direbbe di nuovo sì. Nato a Quero Vas, Quinto aveva 4 fratelli. Ha frequentato le elementari a Santa Maria e la quinta a Quero. Maria invece è nata in località "Ponte Cagnin" a Schievenin di Quero e ha frequentato le scuole a Schievenin. «Quando sono arrivata in quinta ricorda la donna - eravamo 4 femmine e il maestro non ci poteva vedere al punto che ci costringeva a stare in ginocchio con il libro in mano e guai a girarsi: la bacchetta era sempre pronta. Se lo avessi qui ora non esiterei a vendicarmi.


LA FERROVIA
Quinto ha avuto "la fortuna" di avere il papà manovale delle ferrovie. «Allora - spiega - c'era la possibilità, in prossimità della pensione, di trasferire il proprio posto a un famigliare. Così io sono subentrato a mio padre. Ho lavorato come manovale nelle stazioni di Cornuda, Pederobba, Levada, Quero Vas, Fener, Sedico, Santa Giustina e Busche». «Nel 1958 quando ero a Longarone ricorda Quinto - mio padre, da Quero Vas, tramite un capotreno, mi inviava il caffè latte con il pane che mi arrivava alla sera alle 18,30 e io cenavo con quello».


IL CASELLO
Dopo alcuni anni da manovale tirocinante supera gli esami a Belluno per essere abilitato alla vendita dei biglietti. «Mi è stato assegnato non solo il casello di Quero Vas, ma anche la stazione con la qualifica di assistente di stazione», prosegue Quinto. «Il casello era chiuso da alcuni anni - spiega Maria - per cui abbiamo dovuto ripulirlo e sistemarlo per poterci vivere. Ricordo quando con mia sorella stavamo sistemando le tende mentre è passato il treno e noi abbiamo pensato che fosse il terremoto e siamo uscite di corsa». «Nel casello prosegue Maria - abbiamo vissuto una quindicina di anni. All'inizio il bagno era senz'acqua ma poi, a forza di domande fatte andando a Venezia più e più volte, ci è stato modernizzato». Al casello sono nate le due figlie Gloria e Loretta. «È stata dura: era difficile dormire fra il rumore dei treni che transitavano e i turni impossibili di mio marito - prosegue Maria -. E con due bimbe piccole dovevo stare attenta che non uscissero dalla porta dove davanti c'era la ferrovia dove poteva passare improvvisamente il treno. Così avevo una bacchetta e non esitavo ad utilizzarla qualora uscissero».


IL TRAGUARDO
Quinto è convinto che il segreto per raggiungere un traguardo come questo è «aiutarsi e capirsi fra moglie e marito». Per l'occasione la figlia Loretta ha dedicato ai genitori una poesia.

Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 09:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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