Perchè è giusto discutere di una riforma della Costituzione. E perchè bisogna farlo senza pregiudizi nè paraocchi

Martedì 8 Febbraio 2022
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Caro Direttore,
non vedo l'opportunità di modificare in questo memento la nostra Costituzione. Osservo innanzitutto che una Carta che ha consentito al popolo italiano di avere un Presidente della Repubblica come Mattarella e un Presidente del Consiglio come Draghi non ha tanto bisogno di essere emendata. Il problema è semmai un altro e cioè che mentre gli italiani del Dopoguerra seppero mandare al Parlamento personalità di alto spesso culturale e morale non altrettanto può dirsi dei loro discendenti. Il passaggio da una Repubblica parlamentare ad una Repubblica presidenziale (mi sembra essere questa l'implicita proposta di Nordio nel suo editoriale di qualche giorno fa) l'idea non va scartata aprioristicamente. Ma mi spaventa il pensiero che possa assumere la doppia funzione di Presidente della Repubblica e Capo del Governo (perchè in questo consiste la Repubblica presidenziale) qualcuno dei personaggi (candidati o proponenti) della passerella di nomi apparsi in occasione della recente elezione.

Giancarlo Tomasin

Caro lettore,
non è la Costituzione che ha consentito all'Italia di avere due Presidenti come Mattarella e Draghi, bensì lo stato di necessità e l'incapacità del sistema dei partiti di trovare al proprio interno soluzioni diverse a quelle.

Per nostra fortuna sia il premier sia il capo dello Stato hanno accettato, il primo, di assumere la guida del governo, il secondo, di prolungare la sua permanenza al Quirinale Ma proprio per questo è il momento di avviare una riflessione sulla riforma della nostra Carta: perchè quanto accaduto dimostra che gli attuali meccanismi istituzionali forse non sono più adeguati. E se ciò è vero, non possiamo condizionare l'esigenza di modificarli alla qualità della attuale classe dirigente politica. Il discorso va esattamente capovolto: la riforma della Costituzione deve servire proprio a dotare il paese di migliori meccanismi di selezione della classe politica e di strumenti più efficaci di rappresentanza e di decisione. Non so se il passaggio a una Repubblica di tipo presidenziale sia in questo senso l'unica strada o quella migliore. Credo però che laicamente bisognerebbe iniziarne a discutere, senza pregiudizi nè paraocchi.

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