SAN STINO - «Il grattacielo è stato restaurato, ma le norme di sicurezza sono vecchie di 30 anni». Era stato lo stesso Marco Gottardi, il 27enne di San Stino di Livenza morto nel rogo del Grenfell Tower assieme alla fidanzata Gloria, a segnalare questo problema al papà Gianni, un mese fa. In occasione della visita che i genitori, Gianni e Daniela, gli avevano fatto nella capitale inglese, Marco aveva messo in discussione le norme di sicurezza della torre in cui stava vivendo da un paio di mesi. «Me lo aveva fatto notare mio figlio - spiega ora papà Gianni - Mi aveva detto che il grattacielo in cui aveva trovato un appartamento in cui vivere non era sicuro. O almeno che le norme che dobbiamo rispettare in Italia sono decisamente più restrittive rispetto all'Inghilterra». Eppure le normative europee dovrebbero essere le stesse per tutti. «Marco lo aveva notato subito - spiega Gianni Gottardi - Del resto lo aveva studiato all'università di Venezia, nella quale lo scorso anno si era laureato». Già, perchè il giovane di San Stino uscito a pieni voti dallo Iuav, con tanto di lode, era specializzato proprio in restauri: «A Londra lavorava per uno studio di architetti che si occupano di recuperare vecchi immobili - racconta il genitore - Marco sapeva bene cosa significa restaurare gli stabili».
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