Il rogo della torre di Londra 5 anni dopo: «Gloria e Marco senza giustizia»

Parla Giannino Gottardo, il papà di Marco: "Il governo inglese ha grosse responsabilità, quello italiano è sparito"

Lunedì 13 Giugno 2022 di Gianni Prataviera
Gloria Trevisan e Marco Gottardi
2

SAN STINO DI LIVENZA (VENEZIA) - Daniela e Giannino sono i genitori di Marco Gottardi, Emanuela e Loris quelli di Gloria Trevisan. Domani, alle 20, saranno tutti e quattro in chiesa a San Stino di Livenza. In una messa saranno ricordati i loro ragazzi nel quinto anniversario del rogo della Grenfell Tower: 72 morti e 74 feriti, nell'incendio che la notte del 14 giugno 2017 distrusse il grattacielo di Londra.
Signor Gottardi, che figlio era Marco?
«La definizione che ricordo con piacere è di una sua professoressa dell'istituto Scarpa di San Donà di Piave.

Marco è il figlio che ogni madre vorrebbe avere: educato, maturo, responsabile, tollerante, generoso, con un grande senso dell'amicizia, nello stesso tempo determinato e pronto a mettersi in gioco».


Quali emozioni prova ora?
«Sono quelle legate alle date. Il 27 luglio 2016 la laurea magistrale in architettura di Marco, il 4 marzo 2017 la partenza per Londra con Gloria e le loro due valigie piene di desideri, dal 21 al 24 aprile quando io e mia moglie Daniela siamo andati a Londra a trovarli. Erano al settimo cielo. In meno di due mesi si sentivano realizzati, come architetti e come coppia. Il 14 giugno la tragedia, il 19 luglio il funerale di Gloria, il 20 luglio quello di Marco. E poi il 26 giugno il compleanno di Marco, il 2 dicembre quello di Gloria...».


Cosa fa Grenfellove, la Fondazione che avete fondato?
«Grenfell Tower è la torre della tragedia. Grenfellove è la Fondazione dell'amore, del ricordo di una splendida coppia di ragazzi, perché sia di esempio e stimolo per le nuove generazioni. La Fondazione raccoglie fondi per fornire strumenti didattici alle scuole ed eroga borse di studio a studenti meritevoli».


Ha condiviso la protesta a Londra della tavolata apparecchiata con 72 sedie vuote?
«La protesta nel periodo dei festeggiamenti per il giubileo della regina è stata un'ottima idea dell'associazione Justice4Grenfell per sensibilizzare le istituzioni sulla tragedia e sulle lentezze per avere giustizia. Chi è stato sempre assente è il governo conservatore di allora guidato da Theresa May e quello attuale di Boris Johnson. Nella tragedia il governo è dentro sino al collo. La proprietà della torre è della municipalità di Kensington-Chelsea. I progetti di restauro hanno approvato l'utilizzo di materiali altamente infiammabili, sono mancati i controlli sull'esecuzione dei lavori, non ci sono state le verifiche sull'efficienza degli impianti di rilevazione e di segnalazione incendi, l'intervento dei vigili del fuoco è stato inadeguato».


Pensa che sarà fatta giustizia?
«I tempi saranno lunghi. Tra luglio ed agosto si dovrebbe concludere l'inchiesta pubblica. Il risultato sarà reso noto il prossimo anno, il processo probabilmente non inizierà prima del 2024. Noi abbiamo ancora fiducia che si possa arrivare ad avere giustizia, anche se la controparte sarà molto agguerrita con una disponibilità di budget per la difesa di svariate decine di milioni di euro».


Cosa imputa in particolare al Governo britannico?
«Ha grosse responsabilità sulla tragedia. L'apice è stato raggiunto con le dichiarazioni dell'allora ministro per i rapporti con il Parlamento, Jacob Rees-Mogg. In un'intervista ha accusato le vittime della Grenfell Tower di non aver avuto il buonsenso di scappare ma di aver obbedito alle raccomandazioni dei vigili del fuoco di rimanere all'interno degli appartamenti. La dichiarazione non merita alcun commento».


E il Governo italiano?
«Nel primo mese dopo la tragedia abbiamo avuto il supporto del Consolato italiano a Londra e della Farnesina. Poi, più nulla. La vicinanza è arrivata da Regione e Comune. Per le dichiarazioni di Rees-Mogg, è stato richiesto l'intervento del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Ha risposto un alto funzionario del ministero. Pur censurando le dichiarazioni, ha scritto che il ministro inglese si era riferito a tutti gli occupanti della Grenfell Tower e non a specifiche responsabilità di Marco e Gloria».


Cosa pensa del fatto che un'impresa, coinvolta nel rogo, abbia sponsorizzato due importanti società sportive?
«È vergognoso che Mercedes abbia stipulato un accordo per le gare di F1, poi annullato, con Kingspan, una delle aziende fornitrici dei pannelli fortemente infiammabili e indiziata per la tragedia. E l'Ulster Rugby non ha avuto il coraggio di ritirare la sponsorizzazione. Ci rammarica constatare che gli interessi economici prevalgono sui sani principi».


In questi anni chi vi è stato più vicino?
«La comunità dove viviamo, gli amici di Marco e Gloria, il mondo della scuola e tante altre meravigliose persone che ci scrivono frequentemente».


Tra le tantissime iniziative organizzate in ricordo di Marco, ce n'è una che più vi ha commossi? E qual è il fatto che più vi ha più amareggiati?
«Le iniziative che ci hanno commossi sono tante e sono quelle dei giovani, degli amici, del mondo della scuola, delle istituzioni e dei media. L'amarezza più grande resta la dichiarazione del ministro Jacob Rees-Mogg».

 

Ultimo aggiornamento: 08:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci