Cina, 3mila visitatori al giorno per Raffaello al museo di Shenzhen: è italiana la prima mostra post Covid

Mercoledì 5 Maggio 2021
Cina, 3mila visitatori al giorno per Raffaello al museo di Shenzhen

Grande successo in Cina per la prima mostra post Covid nel paese, un'esposizione italiana, che celebra le bellezze del maestro Raffaello.

Sono oltre tremila le persone che ogni giorno si mettono in fila al museo Nanshan di Shenzhen, per "Raffaello e il canone classico, capolavori dall'Accademia Nazionale di San Luca", la «prima mostra internazionale che entra in Cina dopo le chiusure del Covid», spiega Gaetano Di Gesu, coordinatore generale e progettista dell'allestimento per conto di Chinamuseum international srl, società italiana che costruisce progetti culturali tra i musei europei e i musei cinesi.

Un evento che ha richiesto, proprio a causa della pandemia, uno sforzo organizzativo particolare e un impegno tecnologico inedito per arrivare all'inaugurazione, il 29 aprile. «Ma siamo stati ricompensati: i primi due giorni ci sono stati 3000 visitatori. Dopo questo successo di pubblico hanno introdotto la prenotazione obbligatoria, per evitare assembramenti. Ma stanno comunque entrando 1500 persone al giorno. E, sorprendentemente, ci sono tanti bambini. Il pubblico è molto ordinato e organizzato», dice ancora Di Gesu.

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«Abbiamo avuto difficoltà - spiega l'architetto - sia nei trasporti per via dei voli ridotti, sia per inviare gli accompagnatori delle opere perché è obbligatoria la quarantena di 14 giorni per chiunque arrivi in Cina. Le opere, inviate da Roma, sono partite dal Lussemburgo con volo diretto fino a Shenzhen. Abbiamo allestito grazie a un collegamento online, Roma- Shenzhen, di 7 ore al giorno per 5 giorni. E poi due giorni per il posizionamento delle opere, la fase più delicata perché bisogna verificare lo stato di conservazione e gli effetti del viaggio».

La tecnologie e il lavoro "a distanza" sono stati la cifra di questo allestimento. «Quattro telecamere permanenti e due tavoli di lavoro con l'Accademia di San Luca connessa con il museo Nanshan a Shenzhen: è una modalità del tutto nuova di gestire queste spedizioni internazionali comunque l'esperimento ha funzionato. La mostra è stata accolta benissimo e praticamente le prenotazioni fino al 20 di giugno sono già esaurite. È stato realizzato un catalogo bilingue cinese-inglese», ha aggiunto l'architetto, ricordando che «il pezzo più importante della mostra è l'affresco staccato che raffigura un putto reggifestone di Raffaello. Il restauro è stato fatto prima di partire da Paolo Violini, il restauratore capo del Vaticano, che ha confermato l'altissima qualità pittorica e la coerenza con la tecnica di Raffaello», precisa Di Gesu.

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L'Accademia di San Luca - che da oltre quattro secoli accoglie a Roma i più grandi artisti italiani e dispone di un importante patrimonio di dipinti, disegni, incisioni, sculture - con la cura del segretario generale Claudio Strinati, ha selezionato, per questa mostra, una serie di opere di sua proprietà. Un consistente nucleo di dipinti e sculture esposto in Cina insieme ad alcune opere della Galleria Nazionale dell'Umbria. Il tema principale della mostra è la costituzione di un canone nel linguaggio classico dell'arte che si sviluppa sull'eredità di Raffaello e prosegue fino a Canova e al Neoclassicismo. La mostra propone, in particolare, il Putto reggifestone di Raffaello, affresco staccato dalla Chiesa di S.Agostino di Roma che si presenta in tutta la sua eccezionalità come l'unico affresco "viaggiante" di Raffaello Sanzio, insieme a opere di artisti come Guido Reni, Pietro da Cortona, Federico Zuccari, Carlo Maratta, Francesco Hayez e Antonio Canova. Il programma culturale proseguirà in Cina fino al 2022 che segnerà anche il rilancio dell'Anno Culturale Italia Cina e inaugura l'inizio di future attività dell'Accademia di San Luca.

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 03:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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