Il 'Signore delle piscine' Capizzi: «Sono luoghi salubri e sicuri, tenerle chiuse è un paradosso. Così gli sport acquatici vanno a fondo»

Domenica 14 Marzo 2021 di Marco Lobasso
Il 'Signore delle piscine' Capizzi: «Sono luoghi salubri e sicuri, tenerle chiuse è un paradosso. Così gli sport acquatici vanno a fondo»

Il nuoto, la pallanuoto, tutti gli sport acquatici in Italia stanno soffrendo i lunghi mesi di zone rosse, arancioni, di lockdown, in stagioni olimpiche così importanti come questa in corso.

Al centro dell’attenzione sono finite le piscine italiane, luoghi simbolo del nostro sport, luoghi in cui l’Italia costruisce da sempre memorabili vittorie, trionfi indimenticabili e, soprattutto, cresce generazioni di ragazzi e ragazze in modo sano. Da mesi c’è una battaglia in corso, purtroppo non vinta, per evidenziare come proprio le piscine italiane siano ambienti non a rischio in tema di pandemia e quindi da non tenere chiuse.

La conferma arriva da uno dei personaggi simbolo di questi ultimi anni nel mondo dello sport, non un campione medagliato, ma un ingegnere che a suo modo è un fuoriclasse in piscina. Lo chiamano il “Signore delle Acque”, è Giovanni Capizzi, casertano di Mondragone, imprenditore internazionale di successo da decenni, ma diventato famoso quando la sua azienda, la C.A.G. Chemical, fu chiamata a intervenire durante le Olimpiadi di Rio de Janeiro, nel 2016, per riportare alla limpidezza l’acqua della piscina dei tuffi dei Giochi brasiliani, diventata inspiegabilmente e lugubremente verde. Quelle foto, del prima e del dopo l’intervento di Capizzi, dal verde torpido all’azzurro limpido, hanno fatto il giro del mondo, diventando un successo del Made in Italy, anche nello sport.

Oggi il Signore delle Acque interviene per spezzare una autorevole lancia sull’argomento riapertura delle piscine in Italia. E le sue parole pesano almeno quanto quelle di campioni come Federica Pellegrini, Greg Paltrinieri e Max Rosolino.

“Le piscine intese come vasche sono luoghi salubri, igienizzati continuamente per tenere acque pulite, dove il rischio Covid è praticamente inesistente – spiega Capizzi -. Il problema vero è stato ed è tuttora come arrivare a luoghi come le piscine. Una questione simile a quella delle scuole; sono stati i milioni di spostamenti di genitori e figli in Italia, nell’autunno scorso, tra bus e metro, a creare i presupposti perché la pandemia riprendesse forza in Italia, non certo le scuole con le proprie aule igienizzate e sicure. Ecco, nel caso dei ragazzi e dei semplici amatori che praticano le discipline acquatiche si è pensato ci fosse lo stesso problema, arrivando così alla chiusura. Non è così: in piscina quasi sempre si va con motorini e auto private, riducendo i rischi di contagio a percentuali bassissime”.

Come andare al ristorante, a fare una partita di tennis o di padel, a prendere un caffè. Non si va alle 8 del mattina ammassati in metro o nei bus.

“Appunto. La fase critica, cioè l’arrivo in piscina è decisamente controllabile. Fatemi dire che tra l’altro le piscine hanno numeri chiusi in termini di praticanti, numeri rigorosi e rispettatissimi. Non si nuota in cento in una corsia per fare allenamento, non sarebbe possibile. Anzi. Si è in pochi a nuotare, pochissimi e non c’è contatto. Rischi zero. Le piscine chiuse rappresentano un enorme paradosso che rischia di avere conseguenze gravissime sull’attività sportiva e motoria dei nostri ragazzi nel presente e nel futuro”.

Il mondo del nuoto si batte proprio per questo: per far passare il concetto che le piscine non sono come le scuole: hanno regole e numeri chiusi ben diversi.

“Noi di Cag Chemical abbiamo da poco dato vita un prodotto per le piscine che porta il livello di affidabilità fino al 94 per cento. Si chiama Ale9, l’abbiamo brevettato: antimicotico, anti candida, difende dalle otiti, si innesca nel tempo e mantiene un’affidabilità costante. Le piscine sono luoghi salubri, controllati, a numero chiuso. Non è giusto siano chiuse, mentre altre attività sono aperte. Spero che il nostro impegno sia di valido supporto alle battaglie che le istituzioni sportive e il Coni stanno facendo per riaprire gli impianti al più presto e nella massima sicurezza”.

Ultimo aggiornamento: 13:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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