PORDENONE - «Sono vivo per miracolo. Solo grazie alla mia
preparazione sportiva e alla mia capacità di reagire
rapidamente ho evitato un impatto frontale con
quell'auto pirata. Altrimenti non sarei qui a
parlarne. Ho la faccia pestata, naso e mano fratturati, trauma
cranico e botte in tutto il corpo».
Max Calderan, esploratore desertico estremo, racconta la sua disavventura al telefono, mentre, seduto sul divano con figlio e moglie, sta guardando un film in tv, «cosa che non facevo da sette anni». Pordenonese, ma udinese di adozione, risiede a Dubai. Ieri ha postato sul suo profilo Facebook un primo piano del suo volto tumefatto dopo l'investimento, ricevendo in pochi minuti centinaia di in bocca al lupo, oltre a commenti poco gentili al pirata della strada.
Ultimo aggiornamento: 22:54
© RIPRODUZIONE RISERVATA Max Calderan, esploratore desertico estremo, racconta la sua disavventura al telefono, mentre, seduto sul divano con figlio e moglie, sta guardando un film in tv, «cosa che non facevo da sette anni». Pordenonese, ma udinese di adozione, risiede a Dubai. Ieri ha postato sul suo profilo Facebook un primo piano del suo volto tumefatto dopo l'investimento, ricevendo in pochi minuti centinaia di in bocca al lupo, oltre a commenti poco gentili al pirata della strada.