Successo per i citofoni rosa, l'artista Antonio Irre: «Aprono a un mondo di incontri»

Giovedì 6 Aprile 2023, 07:11 - Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 09:12

Lo spirito

«Questa opera viva è una forma di arte partecipativa, non semplicemente partecipata – spiega l’artista Antonio Irre –. Nelle opere partecipate è sempre l’artista che decide e dà la forma all’opera, a cui partecipano poi le altre persone. In questo caso invece sono i padovani stessi che fanno l’opera d’arte. In questo senso è sbagliato anche dire che quest’opera è di Antonio Irre: si tratta di un’opera partecipativa proprio perché va fuori dal mio controllo, io al massimo posso gestire questa rete che si crea, ma la vera forma di arte sono le relazioni umane che si instaurano e arricchiscono la città». L’iniziativa è partita dal quartiere Crocifisso ma sta ora andando ben fuori dai confini cittadini, con richieste di adesione giunte da Cesenatico, dalla zona degli Appennini, Roma e persino da Lisbona in Portogallo. Una comunità, quella dei citofoni rosa, che si allarga sempre di più: negli ultimi giorni è entrata a farne parte anche la psicologa Roberta Iuppa, che si è messa a disposizione dei partecipanti per aiutarli a gestire eventuali situazioni di difficoltà, o semplicemente per affiancarli nel vincere il timore del parlare con uno sconosciuto. Per partecipare basterà contattare Antonio Irre sul suo sito (https://antonioirre.com/rosa/), se si deciderà di aderire l’artista arriverà con cacciavite, targhetta rosa e adesivo e in pochi minuti la postazione sarà operativa. Sta poi al proprietario di casa scegliere quanto a lungo tenere la targa, se solo per pochi giorni o come postazione fissa. Sempre sul sito è inoltre possibile consultare la mappa della città con tutte le postazioni attive, basterà cercare il campanello più vicino per far nuove conoscenze o, quanto meno, strappare a qualcuno un sorriso.

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