L'artigiano del mosaico: «Forni accesi 24 ore al giorno, superbollette e niente nichel, ci vuole un miracolo per produrre le tessere»

Domenica 20 Marzo 2022 di Davide Lisetto
Marco Donà

SPILIMBERGO - «Da qualche mese siamo in pesantissima difficoltà con bollette del gas quadruplicate. Solo l'ultima supera i diecimila euro, prima dei rincari pagavo circa tremila. Alcune delle materie prime che utilizziamo, tra le quali silicio e oro, sono aumentate a dismisura. Ora la guerra in Ucraina che ha portato al blocco delle esportazioni anche dalla Russia di alcuni materiali, tra questi anche il nichel che a noi serve per fare i colori del vetro. Una situazione così credo non si sia mai verificata. E, mi creda, è un mezzo miracolo che riusciamo ad accendere i forni tutti i giorni». Marco Donà, 56 anni, è un artigiano del vetro che da 1991 si è trasferito con la famiglia da Murano, la patria Venezia dei maestri vetrai. A Spilimbergo ci è arrivato con la famiglia perché producono i vetri dai quali si ricavano le tessere per i mosaici. Un'arte, quella di fare le pizze di vetro (le forme circolari che vengono poi tagliate per ricavare le tesserine), che l'artigiano ha imparato da ragazzo. «Ho cominciato a lavorare dopo la prima superiore. Da qualche anno mio padre si è ritirato ed è pensione (il papà è stato il fondatore dell'azienda di famiglia, ndr) e io ho preso in mano l'azienda. Siamo una famiglia, in tutto cinque dipendenti. Quando mi è arrivata l'ultima bolletta del gas quasi non credevo ai miei occhi, anche se ovviamente sapevo e me l'immaginavo. Ma vedere la cifra da capogiro, di 10.500 euro, è un'altra cosa. Ai quali devo sommare quasi mille euro di energia elettrica. Ma non bastavano il gas, l'energia elettrica il costo dei componenti lievitati negli ultimi mesi. Ora anche il blocco del nichel. Per fortuna ne ho un po' di scorta. Ma non so fino a quando mi basterà». Il nichel è fondamentale per fare le colate di vetro e le pizze: è quel componente che consente di creare molti colori per il vetro.
L'azienda artigiana di Marco Donà è una piccola azienda. Ma gli impianti, in particolare i forni in cui vengono fatte le fusioni, vanno di continua: 24 ore al giorno e sette giorni su sette. «Nel nostro piccolo siamo energivori. L'altro giorno ho provato a fare due conti. Se gli aumenti del gas proseguiranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi il rischio è che a fine anno io dovrà pagare più di trentamila euro di metano. Una cifra che mi mangia l'utile. A quel punto come farò a pagare i dipendenti? E a vivere io e la mia famiglia?». Una domanda che in questi giorni perseguita molti imprenditori e molti piccoli artigiani. Aziende con lunghe storie alle spalle. Che hanno resistito alla grande crisi del 2008-09. Ma che adesso stanno combattendo giorno dopo giorno per sopravvivere. Con il rischio di disperdere produzioni uniche, autentici patrimoni del manifatturiero del made in Italy. E la Mario Donà e figli (sì l'azienda si chiama come quando fu fondata) è proprio uno di questi esempi. Un'eccellenza nell'ambito della produzione delle pizze di vetro per le tessere del mosaico. Sono ormai in pochissimi al mondo a realizzare questo tipo di prodotti. «Oltre che per le diverse aziende e laboratori di mosaicisti del Friuli Venezia Giulia i nostri prodotti vanno in altre regioni d'Italia. Ma una parte di quello che produciamo prende la via dell'estero, sia in Europa che fuori Europa». Ma tra i tanti clienti, nazionale e internazionali, dell'azienda dei Donà ce n'è uno speciale: è la scuola di mosaico di Spilimbergo (un istituto di eccellenza conosciuto nel mondo intero, da dove arrivano ogni anno giovani ad apprendere l'arte del mosaico) che proprio quest'anno ha celebrato il centenario. «Una storia che speriamo tanto di poter continuare a servire e a portare avanti. Ma se non ci saranno interventi più massicci del governo sarà davvero dura», è il messaggio dell'artigiano vetraio.


 

Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 10:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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