Erika e Omar, l'orrore di Novi Ligure che sconvolse l'Italia: Susanna (43 anni) e Gianluca (12) uccisi con 97 coltellate

Sabato 3 Giugno 2023, 16:27 - Ultimo aggiornamento: 16:47

Erika e Omar, la svolta

Molte incongruenze, troppi dubbi sul movente. La pista albanese si raffredda appena 48 ore dopo il delitto. I carabinieri convocano invece i fidanzatini di Novi Ligure: è il 23 febbraio, sono le 13.30, Erika e Omar attendono in caserma di essere ascoltati nel parlatorio del Ferrante Aporti di Torino. Non sanno che la sala d’attesa è piena di microspie e microfoni. Pensano di essere soli, ma in realtà gli investigatori sentono e vedono tutto. La prima a parlare è la ragazza: «Io ho sempre ragione», dice Erika. Iniziano a preoccuparsi del presente, come la falsa accusa agli albanesi e il falso identikit. Dice Omar: «Occhio alla piantina. Erika, quel disegno lì devi farlo bene». Il dialogo si fa più fitto e a questo punto, a sua insaputa confessa, la ragazzina confessa: «Non ci scopriranno. Dobbiamo soltanto fare attenzione a mio padre che potrebbe aver capito qualcosa. Non hanno prove che siamo stati noi, non lo possono dire. Se dicono che c’è il tuo… non sei stato tu, non ci pensare più. Se il tuo Dna è mischiato a quello di mio fratello, viene fuori un altro Dna. Non sono scema e neanche ingenua. Io dico che va tutto bene. Ti chiederanno dove sei stato, se gli dici che non sei stato tu io rimango come testimone».

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