Erika e Omar, l'orrore di Novi Ligure che sconvolse l'Italia: Susanna (43 anni) e Gianluca (12) uccisi con 97 coltellate

Sabato 3 Giugno 2023, 16:27 - Ultimo aggiornamento: 16:47

Erika e Omar, la confessione

Quindi iniziano gli interrogatori. Dopo aver tentato di negare, alla fine cedono. Ma uno accusa l’altro. Omar racconta: «Verso le 19.30 siamo arrivati a casa di Erika. Io ho nascosto il motorino e lei è entrata a casa. Abbiamo aspettato che il padre uscisse e poi io sono entrato dalla taverna. Erika mi ha dato dei vestiti nuovi per non sporcare i miei. Ha poi tirato fuori i coltelli dicendo: “tu tieni questo, io questo”. Il piano era che appena apriva la porta dovevamo colpirli, la madre e Gianluca. Da come Erika l’aveva spiegato pensavo fosse una cosa semplice. Io ero nascosto in bagno al piano terra, a luce spenta con il coltello in mano. Quando la madre è entrata mi ha riconosciuto. Io non l’ho colpita, ho spinto la porta ed è stata Erika a colpirla. Quando ho riaperto la porta ho visto che lei e sua madre erano una sopra l’altra. Visto che non ero stato capace di colpire per primo, l’ha colpita lei. Ho visto Erika in difficoltà. Sentivo la sua voce che diceva: “Colpiscila! Colpiscila!”, “Aiutami, intervieni” diceva. Allora sono intervenuto io. Ho tolto il coltello a sua madre e lei mi ha morsicato il pollice. Quando l’ho staccata l’ho colpita con due, tre colpi. Gridava: “ Erika cosa fai? Erika ti perdono…”. Ma Erika continuava a colpirla, gridando “Muori, Muori!”. Le coltellate non mi ricordo, saranno state 20, 25. Io ne ho date due o tre. Nel fianco, dalla pancia della signora usciva molto sangue. Erika aveva poi tentato di avvelenare il fratello con il veleno per topi, su nella camera dove stava, ma non c’era riuscita. Allora ha cercato di annegarlo nella vasca da bagno. Non avevamo parlato di annegarlo. Erika ha aperto la vasca e ha detto: “Adesso lo anneghiamo!”. Io l’ho preso per le braccia e lei per i piedi, forse non ce la faceva a colpirlo, però alla fine l’ha ucciso colpendolo. Lui era molto forte. Piangeva. Gridava. “Lasciatemi stare!” poi l’ho colpito. A quel punto ho detto “Me ne vado!”. “Come te ne vai?” ha detto Erika: “Mi lasci qui? E mio padre non lo uccidiamo?”. Le ho risposto:”Se vuoi farlo, uccidilo te da sola. Io me ne vado. Non ce la faccio più”… ». Erika invece afferma: «È inutile continuare a negare: ho ucciso anche io mia madre e mio fratello. A lei ho dato una coltellata nella schiena dopo che Omar l’aveva già colpita al petto. Avevamo deciso in ottobre di uccidere tutto anche mio padre. Mia madre si è trovata Omar di fronte all’improvviso. Lui l’ha colpita al petto, io le ho dato una coltellata nella schiena. Colpivamo con una tale furia che a Omar è sfuggito il coltello di mano. Sono stata io a finire mia madre anche se ho dovuto chiedere a Omar di aiutarmi perché da sola non ce la facevo. Sentendo gridare mamma Gianluca è corso giù e poi impaurito, è fuggito a nascondersi in camera mia. Abbiamo cercato di annegarlo nella vasca, ma lui ci è sfuggito… lo abbiamo inseguito in corridoio e colpito più volte e infine riportato in bagno… non so perché l’ho fatto. Forse in quel momento».

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