Erika e Omar, l'orrore di Novi Ligure che sconvolse l'Italia: Susanna (43 anni) e Gianluca (12) uccisi con 97 coltellate

Sabato 3 Giugno 2023, 16:27 - Ultimo aggiornamento: 16:47

Erika e Omar, il movente

Secondo i medici il movente non è un movente classico, ma psicologico: hanno bisogno di diventare un mito e per questo si pongono un obiettivo preciso. Il loro fine è spietato: eliminare tutti gli ostacoli che impediscono a entrambi di raggiungere la libertà, l’ indipendenza assoluta. L’intreccio di paure reciproche dà poi vita a una coppia diabolica. I periti definiscono i pomeriggi che Erika e Omar trascorrono insieme indifferenziati e seriali: si incontrano ogni giorno e seguono sempre lo stesso schema. Lui va a prenderla a casa, si fermano dal tabaccaio per comprare le sigarette, poi vanno nell’appartamento di lui. Si chiudono in camera e lì hanno rapporti sessuali per ore. Come la stessa Erika ha confessato c’è poi l’elemento della premeditazione. Da molto tempo avevano messo a punto il loro progetto criminale, dal mese di ottobre avevano cominciato a parlarne. Danno sfogo alle loro fantasie più segrete, si confrontano e alla fine si scoprono d’accordo sulla realizzazione di un piano comune. Un progetto criminale che prevede appunto l’eliminazione di tutti gli ostacoli che non consentono loro di vivere senza vincoli e imposizioni.
Il 3 marzo del 2010 Omar torna libero con uno sconto di pena per buona condotta. Il 5 dicembre del 2011, dopo poco più di dieci anni di carcere viene disposta la scarcerazione anche di Erika per buona condotta. Entrambi si sono trasferiti: Omar oggi è un barista. Erika, laureata in carcere in Lettere e filosofia, invece lavora in un negozio di dischi. Il padre della giovane non l’ha mai abbandonata.

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