Un inedito de' Sacchis Michelangelo del Nord

Giovedì 24 Ottobre 2019
ARTE
Fu il Michelangelo del Nord oltre che il primo tra i pittori dell'area veneta interprete della nuova stagione della Maniera. È Giovanni Antonio de' Sacchis, il pittore rinascimentale friulano detto il Pordenone a cui, a 480 anni dalla morte, la sua città tributa la grande mostra Il Rinascimento di Pordenone che inaugura, oggi alle 18, negli spazi espositivi della Galleria d'arte moderna Armando Pizzinato di parco Galvani. Il percorso espositivo conta un'ottantina di opere, di cui quaranta del Pordenone (dipinti e parte del ricco corpus di disegni) e quasi altrettante di artisti coevi esponenti della pittura veneta e padana del XVI secolo. La mostra è curata dal critico d'arte Vittorio Sgarbi e da Caterina Furlan professore senior di storia dell'arte moderna all'università di Udine ricercatrice di riferimento nell'ambito degli studi sul de' Sacchis. Il confronto tra il Pordenone e i grandi artisti che hanno lavorato negli stessi anni è uno degli aspetti più importanti del progetto espositivo, che costituisce un grande affresco dell'universo pittorico dell'epoca e di quello spirito «che conveniamo riassumere nella formula maniera padana da Giorgione a Tiziano a Lotto a Moretto a Correggio a Parmigianino» spiega Sgarbi.
LE SUE OPERE
Il de' Sacchis ha lasciato affreschi nelle chiese disseminate nel territorio pordenonese - la prima opera datata e firmata risale al 1506 è un affresco nella Chiesa di Santo Stefano a Valeriano - prima di iniziare le sue peregrinazioni nell'Italia del Nord, a Venezia, Ferrara e Roma. Durante questi spostamenti il Pordenone incrocia «tutti i grandi artisti del Nord con i quali si misura alla pari e mostra di essere il più vicino a Michelangelo, un vero e proprio Michelangelo del Nord - prosegue il critico d'arte - Il Manierismo è un potenziamento intellettuale del Rinascimento e, insieme a Lorenzo Lotto, Pordenone ne è l'interprete più rappresentativo in parallelo con Tiziano». La mostra conta su prestiti di pregio tra cui «la Nuda di Giorgione delle Gallerie dell'Accademia di Venezia, unica testimonianza superstite della perduta decorazione del Fondaco dei Tedeschi da confrontare con la Madonna della Loggia di Udine, e un capolavoro quale il Compianto del Correggio (oggi nella Galleria Nazionale Complesso Monumentale della Pilotta) da confrontare con la Deposizione di Cortemaggiore opera del Pordenone» annuncia Caterina Furlan. La mostra, realizzata dal Comune di Pordenone, organizzazione di Villaggio Globale International, è promossa da Regione Fvg e Erpac ed è dislocata in più sedi: il cuore centrale dell'esposizione è la galleria d'arte moderna Armando Pizzinato di parco Galvani, ma anche il Museo Civico d'Arte di Palazzo Ricchieri, e il Duomo di San Marco dove si trova tra le altre la Pala della Misericordia. Infine galleria H. Bertoia diventerà un museo virtuale con le riproduzioni degli affreschi sparsi nel territorio pordenonese, oltre ai grandi cicli di Cremona e Piacenza. La mostra apre oggi e sarà visitabile fino al 2 febbraio 2020, per info su sedi e orari www.mostrapordenone.it
Valentina Silvestrini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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