LA REPLICA
VENEZIA Nessun testamento o lascito estorto da don d'Antiga, ma solo

Venerdì 15 Febbraio 2019
LA REPLICA
VENEZIA Nessun testamento o lascito estorto da don d'Antiga, ma solo eredità della famiglia, accumulate dai genitori che se le sono guadagnate in anni e anni di lavoro, in alcuni casi anche prima della nascita del sacerdote.
Il Patriarcato dà ragione a don Massimiliano, che sostiene di aver agito nella massima trasparenza, accompagnando in Curia chi era intenzionato a fare delle donazioni alla Chiesa.
Ma dei cinque casi menzionati in una lettera ai fedeli, solo tre sarebbero andati direttamente alla Curia di Venezia. Gli altri due, invece, avrebbero visto altri come destinatari.
«Delle cinque eredità indicate da don Massimiliano D'Antiga, tre corrispondono a quelle a cui si è fatto riferimento nei giorni scorsi - scrive il Patriarcato in una nota - uno del 2002, uno del 2005 e uno del 2013.
La precedente nota della Curia riportava che «dal 2012 ad oggi risulta un'unica parziale eredità, risalente al 2013, lascito di una persona che frequentava regolarmente la Basilica di San Marco e, pertanto, conosciuta anche da sacerdoti di quella chiesa oltre che da altri dell'area marciana; la signora fu invitata, durante un incontro personale in Curia, a riflettere attentamente sull'atto che desiderava compiere in favore della Chiesa di Venezia; alla morte della testatrice si è appreso che aveva lasciato alla Diocesi un appartamento e il resto delle sue proprietà ai familiari».
Il Patriarcato specifica anche che per quanto riguarda un'altra eredità del 2005 non era beneficiaria la Diocesi di Venezia, in quanto destinatari erano in realtà missionarie e istituti religiosi terzi rispetto alla Diocesi.
Infine si elenca un lascito del 2004 che non è stato considerato in quanto l'importo devoluto era stato lasciato solo formalmente al Patriarcato di Venezia affinché lo destinasse totalmente alla parrocchia di Ol Moran della Diocesi di Nyahururu in Kenya.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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