L'UDIENZA
VENEZIA Si moltiplicano i procedimenti penali a carico di albergatori

Giovedì 20 Giugno 2019
L'UDIENZA
VENEZIA Si moltiplicano i procedimenti penali a carico di albergatori accusati di peculato per non aver versato al Comune la tassa di soggiorno incassata dai loro ospiti. Ieri, davanti al giudice per l'udienza preliminare Marta Paccagnella, sono comparsi Maria Maddalena Fabris ed Enrico Zocco, rispettivamente gestore ed ex gestore dell'Hotel San Giorgio, che tra il 2013 e il 2017 non aveva versato al Comune la tassa di soggiorno per un ammontare di oltre 70mila euro. Secondo il capo d'imputazione Fabris non avrebbe versato, tra 2016 e 2017, 50.781 euro di «somme introitate a titolo di imposta di soggiorno». Zocco, invece, avrebbe trattenuto una somma pari al 20.670, tra 2013 e 2016.
I due imputati hanno scelto di chiudere il loro procedimento con un rito alternativo che prevede sconti di pena. Nel frattempo la società che gestisce l'hotel ha versato tutti gli arretrati dell'imposta di soggiorno dovuta al Comune.
Fabris, difesa dall'avvocato Barbara De Biasi, ha chiesto di essere giudicata con il rito abbreviato per cercare di dimostrare la sua buona fede. Secondo la sua difesa, subentrando nella gestione dell'hotel, si sarebbe ritrovata con gli arretrati non versati dal suo predecessore. Ora, oltre ad aver pagato le vecchie imposte al Comune, gli ha versato anche 6mila euro a titolo di risarcimento danni non patrimoniali. Per questo l'amministrazione ha rinunciato a costituirsi parte civile contro di lei. Per il patteggiamento, invece, ha optato Zocco, assistito dall'avvocato Gaio Tesser. Nel suo caso il Comune si è costituito parte civile con l'avvocato Giuseppe Chiaia, ma sono in corso trattative per una transazione. L'udienza è stata rinviata al prossimo 10 luglio.
Ormai, per chi non versa la tassa di soggiorno al Comune, scatta una doppia denuncia. Alla Corte dei conti per il danno erariale e alla Procura della Repubblica per il risvolto penale. E il reato che viene contestato è appunto quello di peculato, un reato particolarmente grave, con una pena base minima fissata dal codice penale in 4 anni di reclusione.
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