CHIOGGIA
Domani la seconda giornata dei balneari italiani, ma il consorzio ConChioggiaSì lancia l'allarme: «C'è sempre meno da festeggiare». La presidente Silvia Vianello è preoccupata per le condizioni in cui versa il settore: «Dopo il successo dell'anno scorso anche quest'anno abbiamo deciso di organizzare la giornata del balneare, ma i problemi che affliggono il nostro settore sono lontani dall'essere risolti. Mi riferisco alla precarietà amministrativa per l'errata applicazione della direttiva Bolkestein al nostro settore, all'insostenibile pressione fiscale che non ha eguali nelle altre aziende turistiche, all'aggravarsi del fenomeno dell'erosione non adeguatamente contrastato. A ciò si aggiunga che la stagione che sta volgendo al termine non è stata positiva per le avverse condizioni atmosferiche che in alcuni casi hanno distrutto gli impianti e vanificato le costose attività di ripascimento. Subiamo, inoltre, la diminuzione della capacità di spesa delle famiglie italiane e l'agguerrita concorrenza di Paesi nostri competitori che assicurano una minore pressione fiscale oltre al costo del lavoro notevolmente più basso». La manifestazione serve quindi anche a ricordare i tanti problemi della categoria: «Non c'è nulla per cui festeggiare continua la Vianello ma tanti motivi per continuare con forza e determinazione a lavorare per il bene delle nostre aziende». La giornata di domani prevede, soprattutto negli stabilimenti balneari, alcuni momenti di informazione sulle attività turistiche e le loro difficoltà a livello nazionale. (m.bio)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Domani la seconda giornata dei balneari italiani, ma il consorzio ConChioggiaSì lancia l'allarme: «C'è sempre meno da festeggiare». La presidente Silvia Vianello è preoccupata per le condizioni in cui versa il settore: «Dopo il successo dell'anno scorso anche quest'anno abbiamo deciso di organizzare la giornata del balneare, ma i problemi che affliggono il nostro settore sono lontani dall'essere risolti. Mi riferisco alla precarietà amministrativa per l'errata applicazione della direttiva Bolkestein al nostro settore, all'insostenibile pressione fiscale che non ha eguali nelle altre aziende turistiche, all'aggravarsi del fenomeno dell'erosione non adeguatamente contrastato. A ciò si aggiunga che la stagione che sta volgendo al termine non è stata positiva per le avverse condizioni atmosferiche che in alcuni casi hanno distrutto gli impianti e vanificato le costose attività di ripascimento. Subiamo, inoltre, la diminuzione della capacità di spesa delle famiglie italiane e l'agguerrita concorrenza di Paesi nostri competitori che assicurano una minore pressione fiscale oltre al costo del lavoro notevolmente più basso». La manifestazione serve quindi anche a ricordare i tanti problemi della categoria: «Non c'è nulla per cui festeggiare continua la Vianello ma tanti motivi per continuare con forza e determinazione a lavorare per il bene delle nostre aziende». La giornata di domani prevede, soprattutto negli stabilimenti balneari, alcuni momenti di informazione sulle attività turistiche e le loro difficoltà a livello nazionale. (m.bio)