Sequestrate 85 tonnellate di pellet «Venduti con marchio contraffatto»

Mercoledì 20 Ottobre 2021
LE FIAMME GIALLE
Vendevano al dettaglio, pubblicizzando i propri prodotti su internet, pellet di legno proveniente dall'estero, a prezzo concorrenziale, ma con marchio di qualità Enplus contraffatto. La Guardia di Finanza di Padova, al termine di un'attività d'indagine coordinata dalla Procura di Rieti, ha sequestrato a due società con sede nella Marca, nell'hinterland del capoluogo, 85 tonnellate di eco-combustibile di produzione estera.
LE ACCUSE
I due commercianti, che lavorano in partnership, sono stati denunciati per frode nell'esercizio del commercio. L'indagine delle fiamme gialle patavine è iniziata la scorsa estate quando, a seguito di un primo sequestro di 350 tonnellate di pellet falsamente certificato, gli investigatori hanno ricostruito la filiera commerciale risalendo alle società estere produttrici dell'eco-combustibile e dei diversi clienti italiani. In particolar è stato individuato un soggetto fittiziamente residente in Slovacchia che dal 2016, in qualità di rappresentante legale e socio unico di una società di diritto slovacco, stava portando avanti in totale evasione d'imposta un'avviata e florida attività di commercio, all'ingrosso e al dettaglio, di pellet recante la mendace indicazione di conformità alla certificazione di qualità del legno Enplus.
LA FILIERA
Dopo un secondo sequestro di 60 tonnellate di pellet, i finanzieri hanno intensificato l'azione di monitoraggio degli annunci di vendita online del pellet di legno in vista dell'approssimarsi della stagione invernale e, in particolare, di quello sfuso, «il quale - spiega la Finanza -, in assenza di un involucro commerciale ben definito, si presta maggiormente alla consumazione di frodi commerciali». Così gli uomini delle Fiamme Gialle hanno individuato le due attività commerciali trevigiane, nei confronti dei cui rappresentanti legali è scattata la denuncia all'autorità giudiziaria. Analoghe operazioni, con relativi sequestri, sono state operate anche in provincia di Vicenza. «L'operazione, volta a contrastare pericolosi fenomeni distorsivi della concorrenza nell'interesse delle imprese che operano legalmente, ha consentito di ritirare dal mercato oltre 700 tonnellate circa di eco-combustile non sicuro». (a.belt)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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