Niente botti in città. Ma solo dal 30

Giovedì 14 Dicembre 2017
IL DIVIETO
TREVISO Non più dal 21 al 31 dicembre come nel 2016, ma dal 30 dicembre al 7 gennaio, torna anche per il 2017 l'ordinanza che vieta l'uso dei botti di fine anno. Dopo il passaggio in giunta, ieri mattina, il sindaco firmerà il testo con il quale vieta in modo assoluto, l'accensione e i lanci di fuochi d'artificio su tutto il territorio comunale. La sanzione prevista va da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro. «Meglio trascorrere un capodanno in allegria che al pronto soccorso è il commento dell'assessore ai beni ambientali Luciano Franchin rispettando l'ambiente e gli amici a quattro zampe che, come noto, soffrono moltissimo a causa del rumore provocato dagli scoppi».
IN PIAZZA DEI SIGNORI
Ca' Sugana però consentirà il consueto spettacolo pirotecnico di Capodanno con i fuochi sparati dalla torre civica. Treviso con poche altre città in Italia parte subito con l'ordinanza che, lo scorso anno, mise in imbarazzo Roma e Venezia. Promossa dai sindaci, in Lazio fu bocciata dal Tar e a Venezia bloccata dalla Prefettura. A Treviso c'è invece perfetto accordo. Forse perché Ca' Sugana è la prima amministrazione comunale in provincia ad adottare un provvedimento di questo tipo nei confronti dei cittadini.
I CONTROLLI
Intensificati anche i controlli dallo scorso anno. «L'ordinanza non sarà lettera morta» assicurano gli uffici. Come va nelle altre città italiane? A Catania, Palemo e Bari divieto assoluto. A Napoli il sindaco De Magistris non si è sentito di rischiare la sollevazione popolare. Non c'è divieto ai botti, ma raccomandazione all'uso del buonsenso.
GLI ANIMALI DOMESTICI
A Treviso poi forte è la preoccupazione per gli animali domestici. Non per nulla siamo la città più pet friendly d'Italia, con il record di adozioni nel solo 2016. «Una misura di civiltà e rispetto che approviamo in pieno» commentano con soddisfazione dall'Enpa. I dati rilevano come il divieto abbia portato un'interessante controtendenza: nessun morto per i botti di Capodanno 2016 e 190 feriti: un numero in netto calo rispetto ai 253 del 2015. Tra questi i più gravi, quelli con prognosi superiori ai 40 giorni, sono 16. In calo anche i minorenni coinvolti: 38, la metà dei quali sotto i 12 anni, contro i 68 dell'anno scorso. La zona più colpita è quella di Napoli dove sono rimaste ferite 31 persone tra cui 4 minori: 18 in città e 13 in provincia.
Elena Filini
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