Medici in prestito da San Donà per ridurre le attese

Mercoledì 11 Settembre 2019
Medici in prestito da San Donà per ridurre le attese
LE INIZIATIVE
TREVISO Ortopedici a gettone per il Ca' Foncello, in modo da ridurre le liste d'attesa, e anestesisti presi in prestito dall'Usl di San Donà di Piave per l'ospedale di Oderzo, così da scongiurare il rischio di un rallentamento o addirittura di un blocco degli interventi chirurgici. Sono le ultime misure studiate dall'azienda sanitaria trevigiana per far fronte alla carenza di specialisti. Tra i settori più in difficoltà c'è l'Ortopedia di Treviso. Oggi sono a disposizione solo cinque medici. Pochissimi se si pensa che ogni operazione chirurgica su pazienti che hanno riportato più traumi richiede la presenza contemporanea di due ortopedici. Nello scorso giugno fu proprio questo a creare l'ingorgo al pronto soccorso che spinse la Regione a disporre un'ispezione al Ca' Foncello. In quel fine settimana arrivarono tre feriti da operare d'urgenza. L'Usl richiamò tutti i reperibili. Ma le code si allungarono. Adesso le cose stanno cambiando. A breve arriveranno tre nuovi ortopedici che saranno inseriti in organico attraverso la libera professione. «Uno è già entrato in servizio a settembre fa il punto Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca ed entro novembre ne arriveranno altri due». Si prova a correre ai ripari anche per quanto riguarda gli anestesisti. Pure questi sono sempre più rari. A Treviso ne mancano nove. E a Oderzo quattro. Per evitare il rischio di un rallentamento delle attività delle sale operatorie di quest'ultimo ospedale, l'Usl ha appena approvato una convenzione con l'azienda sanitaria del Veneto Orientale, guidata da Carlo Bramezza, direttore generale originario di Treviso. L'accordo prevede che fino alla fine di agosto del prossimo anno l'ospedale di Oderzo possa contare su una squadra di anestesisti di San Donà in trasferta. «E' stata chiesa la disponibilità a effettuare attività di consulenza in anestesia e rianimazione per garantire il fabbisogno di dieci turni mensili della durata di 12 ore» specificano dall'Usl della Marca. Il compenso orario è pari a 100 euro. A fronte di questo, l'azienda sanitaria trevigiana ha previsto una spesa complessiva di 144mila euro per pagare gli anestesisti in trasferta. Non c'è alternativa. L'altro strumento utilizzato per coprire i buchi in organico è l'assunzione attraverso un contratto a tempo determinato. Negli ultimi giorni l'Usl della Marca ha sfornato una lunga serie di avvisi in merito. Si cercano in particolare ortopedici e anestesisti, appunto, ma anche nefrologi, radiologi, ginecologi, medici di pronto soccorso, dermatologi, pediatri e cardiologi. Di seguito, sul fronte dei contratti in libera professione si guarda soprattutto ai neurologi e agli specialisti in gastroenterologia. Si tratta di misure eccezionali consentite per continuare a garantire i livelli essenziali di assistenza, ridurre le liste d'attesa troppo lunghe e scongiurare il rischio di una interruzione di pubblico servizio all'interno degli ospedali, che è la peggiore delle ipotesi alla quale nessuno vuole nemmeno pensare.
M.F.
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