(an.fr.) La moglie Caterina Drusian, i figli Mauro e Michele non riescono a capacitarsi che il loro caro non ci sia più, strappato alla vita in modo così repentino. «Mamma era a casa dice il figlio Mauro quando ha ricevuto la telefonata dal centro di Spresiano con la quale l'hanno informata che papà aveva avuto un arresto cardiaco e non ce l'aveva fatta. Siamo ancora attoniti e frastornati. È vero, papà era stato operato al cuore. È un problema genetico di famiglia, tutti noi, io stesso, ce l'abbiamo. Ma papà dopo l'operazione del 2014 non aveva più avuto difficoltà, anzi. Tutti i giorni si faceva il suo bel percorso a piedi, parecchi chilometri, sull'argine del Monticano». Sono in tanti i camminatori a ricordare Vittorio mentre proseguiva a passo spedito. «In questi ultimi mesi poi era anche più tranquillo prosegue il figlio - Le redini dell'azienda le abbiamo prese in mano noi figli. Papà aveva previsto di andare in pensione, nonostante che si sentisse le energie per proseguire. La situazione determinata dal Covid-19 l'aveva convinto ad accelerare nel lasciare a noi la gestione della Perlarredi». Avendo più tempo libero a disposizione Vittorio Silvestrini ne dedicava molto al tenersi in forma. Sia nella bella stagione che nei mesi più freddi non mancava mai la sua passeggiata sugli argini, almeno una decina di km. Fino a pochi giorni fa con la moglie era stato a Bibione, nella casa al mare. Qui faceva sempre un lungo giro in bicicletta e non aveva mai accusato disturbi. Solo l'autopsia potrà chiarire cosa è veramente successo. Cioè se solo per puro caso l'evento fatale sia avvenuto mentre l'uomo era al centro medico; un malore che l'avrebbe potuto colpire a casa come mentre camminava a piedi. O se invece il malore sia stato causato da un fattore interno alla struttura di Spresiano. L'esame autoptico sarà svolto in settimana.
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