Asco Holding, Marcon: «Errore aprire ai privati»

Giovedì 18 Gennaio 2018
Asco Holding, Marcon: «Errore aprire ai privati»
LA POLEMICA
TREVISO Giacomo Vendrame, segretario generale della Cgil, parla senza troppi giri di parole di «lotta tra bande». E, rimanendo in tema, chiede «un armistizio». Stefano Marcon, sindaco di Castelfranco e presidente della Provincia, si rammarica invece per il grosso errore commesso a monte: «Aver fatto entrare in una società come Asco Holding dei privati». E poi ci sono quelli che commentano ma che non escono allo scoperto perché, si sa, quando i proiettili volano è bene tenere giù la testa. La durissima uscita di Oscar Marchetto, presidente di Plavisgas, la società di privati che detiene circa l'8% delle azioni della Holding, ha fatto parecchio rumore. Il conflitto tra soci privati, cda e un gruppetto di sindaci sta salendo di tono. Da una parte chi spinge per l'applicazione del decreto Madia e quindi per l'immissione in Borsa delle azioni dei Comune attraverso la fusione con la quotata Ascopiave; dall'altra la linea di Lega, cda e una parte di sindaci, che invece vedrebbero bene la fusione con Asco Tlc per aggirare le norme e mantenere il controllo della società. Posizioni contrastanti e in rotta di collisione tra loro. Per questo Vendrame, sempre attento alle possibili ricadute sul territorio e sull'occupazione, lancia un invito a non perdere il controllo.
REAZIONI
«Calma e sangue freddo - dice Vendrame - in ballo non ci sono gli interessi di parte, ma quelli comuni relativi allo sviluppo del nostro territorio. Sull'impellenza delle prossime scadenze è tutto da vedere, c'è il tempo per l'armistizio. Perché, in questa che è diventata una lotta tra bande, si plachino gli animi e si vada dal caos all'ordine. Troppa è la tensione che si è venuta a creare e così più di qualcuno ha perso la ragione. Oggi però c'è una novità: la richiesta della costituzione di un patto di sindacato da parte del Pd provinciale ha fatto emergere un orientamento politico definito, al quale anche le altre forze politiche locali dovrebbero dare risposta o quantomeno avanzare una loro proposta alternativa per arrivare ad un accordo. Il litigio politico continuo è una perdita di tempo non aiuta nessuno, o forse solo alcuni, ma sicuramente non fa gli interessi dell'economia e dei lavoratori trevigiani».
La Lega, chiamata pesantemente in causa da Marchetto, si affida invece alle parole di Marcon. Il presidente della Provincia e primo cittadino castellano va subito al sodo: «Un patto di sindacato per non vendere le azioni e decidere il futuro della Holding? Non dico di no - ammette - ma non vedo nemmeno quale problema ci sia, dal punto di vista pratico, nella fusione con Asco Tlc. Anche con questa soluzione i sindaci, se lo ritengono opportuno, possono vendere le azioni». Il problema invece lo vede negli atteggiamenti dei privati: «L'errore è stato farli entrate in una società come la Holding. Gli obiettivi dei soci pubblici come i comuni e i loro sono diversi: per noi l'interesse è la ricaduta sul territorio, per loro i ricavi. È giusto così: ognuno fa il suo». E sulla diatriba legale è netto: «Il nostro avvocato ci dice che la fusione con Tlc è lecita, il loro dice di no. Adesso sarà un giudice a stabilire come stanno le cose. E chi perde si dovrà adeguare. La Madia ha anche dei principi validi, ma va a colpire realtà virtuose come la nostra e non quelle che vanno peggio. Per fare un esempio: voglio proprio vedere quale privato si prenderebbe in gestione l'Atac di Roma. Il presidente di Plavisgas è stato duro, ha accusato la politica di decidere le nomine. Questo mi fa pensare che siano i privati a voler scegliere. Allora mi devono trovare un manager che accetti la presidenza della Holding con il compenso, basso, che prende l'attuale presidente. Che me ne trovino uno».
P. Cal
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