Storie di solidarietà tra la laguna e il Po «Non lavoro e aiuto chi ha perso tutto»

Domenica 17 Novembre 2019
Storie di solidarietà tra la laguna e il Po «Non lavoro e aiuto chi ha perso tutto»
IL PESCATORE
PORTO TOLLE Nel cuore della Sacca di Scardovari si sente in lontananza il rumore del mare. Sulla propria imbarcazione, intento a fare dei piccoli lavori di manutenzione, c'è Matteo Passadore, giovane pescatore, uno dei pochi che ha visto graziata la propria cavana dalla furia del maltempo che ha raso al suolo ben 57 casette di legno sulle 70 presenti. La sua baracca è in piedi, mentre attorno è rimasto il nulla.
DANNI LIMITATI
«Ha subìto qualche danno, ma niente di grave fortunatamente - racconta il pescatore - Ho avuto dei danni irrisori rispetto agli altri, mentre la casetta del mio vicino è stata completamente distrutta e con essa ha perso anche lo scafo».
Un popolo, quello di mare, nel cui sangue scorre la solidarietà e di cui il pescatore è un esempio positivo. Nei primi momenti dell'emergenza Passadore ha infatti aiutato i colleghi della Sacca mettendo da parte il proprio lavoro: per questo anche lui non è ancora uscito per andare a controllare gli impianti di cozze. «Volevo andare a vedere gli allevamenti - spiega -, ma non sono ancora riuscito perché per due giorni ho aiutato i miei colleghi che hanno perso tutto. Sono stato io a recuperargli lo scafo che era andato a fondo. Con l'acqua torbida purtroppo non si vedeva niente, ma appena si è schiarita ho visto che era qua e insieme al sommozzatore gli ho dato una mano».
LA RIPARTENZA
Si parla poi della necessità di avere dei fondi per far ripartire il comparto e rimettere in moto la macchina della pesca che è stata pesantemente danneggiata e rallentata in un periodo fondamentale come quello che si sta avvicinando: dicembre è uno dei mesi più propizi per l'intero comparto con le vendite che di solito si impennano e quindi c'è la necessità di rimettersi in moto quanto prima. «Dal telegiornale ho sentito che per la zona tra Venezia a Scardovari hanno deciso di stanziare dei fondi - commenta -, cinquemila euro a disposizione per i privati e ventimila euro per le aziende: speriamo arrivino quanto prima. L'altra volta hanno dato un contributo che ha contribuito a coprire il 100 per cento dei danni che avevamo subito: speriamo lo facciano ancora».
SOLIDARIETÀ TRA PESCATORI
Passadore non è l'unico operatore ad essersi rimboccato le maniche per dare una mano ai colleghi meno fortunati. In tanti in questi giorni si sono prodigati per aiutare chi non ha più nulla, andando a spostare le macerie e mettendosi a disposizione per altre faccende come racconta la vicesindaca Silvana Mantovani, con delega alla Protezione civile. «Da subito uno dei nostri ha indossato la sua casacca e si è impegnato nel suo ruolo di volontario - evidenzia - Nonostante con questa mareggiata abbia perso tutto, non si è pianto addosso ma si è dato da fare per controllare gli argini piuttosto che il traffico».
Anna Nani
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