Quarant'anni di pizza al taglio all'ombra del Volto

Mercoledì 29 Gennaio 2020
Quarant'anni di pizza al taglio all'ombra del Volto
ATTIVITÀ STORICHE
ROVIGO Una delle regole fondamentali, tra pubblicitari e direttori creativi quando c'è da fare promozione a un locale, è non sbagliare l'insegna. E poi considerare che il refreshment del lettering, come pure del logo, è comunque necessario ogni 10 anni circa, dicono gli esperti. Chiaro no? Ci sono attività che sfuggono, tuttavia, a queste regole. Perché si riconfermano con il lavoro che svolgono ogni giorno. E a loro basta anche esporre una vetrofania con scritto 40 anni con voi per ricordare (a chi ancora non lo sapesse) da quando, e quanto, l'attività è integrata alla vita cittadina.
QUARANT'ANNI
È il caso della pizzeria Al Volto. Caso già abbastanza raro in un'epoca di crisi del commercio con saldi negativi tra aperture e chiusure. I 40 anni con voi hanno sostituito in vetrina la semplice indicazione a lettere rosse Pizzeria al taglio, che campeggiava fino a qualche anno fa per indicare un'attività che non ha un'insegna e che ha ricevuto il proprio nome direttamente dai clienti: Al Volto, perché è sotto la volta di Porta San Bortolo, la meglio conservata delle due porte cittadine rimaste della cinta muraria di Rovigo. Oggi come nel 1979 sono Damiano Moschetta e Luciano Miozzo, cognati, assieme alle rispettive mogli Giuseppina e Federica, a guidare la pizzeria Al Volto, entrata con il 2020 nel 41esimo anno di attività.
IMPASTO SEGRETO
Tutto è iniziato da uno zio di Damiano e dall'impasto per la pizza che aveva imparato a fare da un compagno di leva. Damiano invece aveva 16 anni quando iniziò ad aiutare lo zio in pizzeria, nel tempo libero dalla scuola: prima in una pizzeria a Legnago, ma Damiano - racconta la sorella Federica, moglie del socio nell'attività della storica pizzeria al taglio rodigina, Luciano Miozzo - lavorò anche nella macelleria che occupava gli stessi locali prima dell'attuale pizzeria, avviata dallo zio di Damiano e da Lino Bello, a sua volta suocero dello zio. Nel 1979 furono Damiano e Luciano Miozzo, che nello stesso settore lavorava già a Bovolone, a prendere l'attività. E da allora, insieme alle mogli Giuseppina e Federica, hanno continuato lo stesso lavoro.
CLIENTELA VARIA
Studenti, famiglie con bambini, impiegati in pausa pranzo, e poi chi organizza una festa o magari un pizza party: per tutti la pizzeria Al Volto, in questi 40 anni, è stata sempre una tappa fissa. I clienti non sono mai mancati, anche se comunque «alti e bassi in 40 anni ci sono stati, ma l'attività ha sempre funzionato», racconta Federica. Alla ricetta napoletana imparata sotto le armi grazie a un commilitone dal fondatore della pizzeria, si sono aggiunti subito il gusto e i prodotti veneti, quindi l'innovazione nelle farine, l'attenzione alle cotture. Damiano, Luciano, Federica e Giuseppina ci sono riusciti e hanno visto passare intere generazioni dallo loro pizzeria. Ad esempio, c'è chi ha fatto l'intero ciclo scolastico, dai 6 anni al diploma, fermandosi a prendere la pizza Al Volto. E «c'è chi ha preso anche 10 teglie di pizza in una volta sola», racconta Federica. «Nel 79 andavano la prosciutto e funghi e la Margherita. Poi, ogni regione ha la sua specialità, le persone girano l'Italia e chiedono di avere anche i gusti che hanno conosciuto altrove. Ad esempio - conclude Federica - una volta, chi si sognava la pizza con il salamino?».
Nicola Astolfi
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