Muore con lo scooter mentre va al lavoro

Venerdì 19 Aprile 2019
L'INCIDENTE
PORTO VIRO Le comunità di Porto Tolle e Porto Viro ieri sono state ridestate dal sonno dalla tragica notizia della vita di un ragazzo spezzata troppo presto. Diego Paganin aveva appena 26 anni e come faceva ogni mattina, per raggiungere il posto di lavoro, stava viaggiando da Porto Tolle, dove risiedeva coi genitori e la sorella, alla volta di Cavanella Po, luogo in cui lavorava come operaio in zona Aia. Alle 7.36 un forte botto per il drammatico scontro, ha squarciato il silenzio di via Argine Spini a Porto Viro, una manciata di minuti prima che il traffico si intensificasse per l'ora di punta.
LO SCHIANTO
Era il rumore secco e assordante del maxi scooter condotto dal giovane nel momento in cui è andato a impattare contro un furgone. Stando a una prima ricostruzione dell'accaduto, l'Iveco Daily contro il quale ha impattato il portotollese mentre viaggiava a bordo del suo Gilera 500, si era immesso in via Argine Spini sopraggiungendo da via Murazze e dopo circa una trentina di metri, si stava apprestando a girare a sinistra per accedere a una strada. Sarebbe stato proprio in quel preciso momento che arrivando da dietro, lo scooter del giovane è andato a finire sotto il mezzo.
I SOCCORSI
Sul posto è presto giunta un'ambulanza dalla vicina casa di cura Madonna della Salute di Porto Viro e si è reso necessario l'intervento dei vigili del fuoco, arrivati dal comando di Adria con due mezzi, per sollevare il furgone sotto il quale era incastrato il ragazzo. Nonostante il tempestivo intervento dei sanitari, che hanno tentato a lungo di rianimare il giovane, per il portotollese non c'è stato alcunché da fare.
Paganin, cresciuto a Porto Tolle, era molto conosciuto e benvoluto anche a Porto Viro, dove si fermava spesso al bar prima e dopo il lavoro e dove aveva trovato un affiatato gruppo di amici con cui condivideva il proprio tempo libero. Per una tragica fatalità, però, proprio a Porto Viro il giovane ha perso la vita.
Ieri ad assistere da lontano alle operazioni di soccorso con il fiato sospeso c'erano diverse persone che proprio come Paganin, si stavano dirigendo al lavoro. Tra di loro c'erano anche dei conoscenti che hanno sperato invano di vederlo riprendersi.
TRAFFICO INTERROTTO
Durante le operazioni di soccorso si è reso necessario interdire alla circolazione il tratto di strada dove è avvenuto l'impatto. A questo ha provveduto la polizia locale intervenuta con tre mezzi e che oltre a effettuare i rilievi, ha deviato la viabilità dalla rotonda tra corso Risorgimento e via Mantovana fino all'incrocio con via Murazze. All'incirca verso le 8.40, una volta ottenuto il nulla osta dal magistrato di turno, è stato possibile liberare la strada, con il trasporto della salma alla camera mortuaria di Adria, a disposizione dell'autorità giudiziaria, nell'eventualità che venga disposta l'autopsia o soltanto l'ispezione cadaverica.
STRADA PERICOLOSA
L'incidente di ieri ha riaperto ancora una volta il dibattito sulla ex strada provinciale che troppe volte si è macchiata di sangue. Solamente due settimane fa, a pochi metri da dove è accaduto lo scontro mortale di ieri, pur senza avere gli stessi tragici esiti, si è verificato un altro grave impatto tra una moto e un'automobile. Via Argine Spini, con via Dosso e via Mantovana, mette in collegamento la statale Romea alla Provinciale 8 a Loreo in direzione Adria, e proprio per il suo ruolo strategico, quotidianamente è intensamente trafficata, soprattutto negli orari di punta. Inoltre, ad aggravare la situazione del rettilineo caratterizzato da numerose laterali e incroci, è il fatto che nonostante il limite imposto nel centro abitato, i veicoli sfrecciano a velocità sostenuta.
Con l'intento di rendere la strada più sicura auspicando nel rallentamento dei mezzi in transito, in passato era stato posizionato un velobox. Nel 2016, però, il deterrente è stato fatto esplodere con un petardo e in seguito rimosso. Resta, dunque, la necessità di una maggior sicurezza.
Elisa Cacciatori
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