Il giro del Polesine in 18 ore con la luce della speranza

Mercoledì 2 Dicembre 2020
Il giro del Polesine in 18 ore con la luce della speranza
L'INIZIATIVA
ROVIGO Incredibile avventura di tre ragazzi polesani, che in una sola giornata hanno percorso in auto, in lungo e in largo, tutta la provincia. Scopo dell'iniziativa, portare una lanterna in ogni paese, come segno di speranza e fratellanza, in un momento nel quale i rapporti umani stanno venendo meno a causa di tutte le restrizioni sanitarie dovute al Covid-19.
L'ESPERIENZA
Dalle primissime ore dell'alba fino a sera, Andrea Rizzatello, 25 anni, educatore alla cooperativa Peter Pan, figlio del sindaco di Costa Giampietro, insieme agli amici Leonardo Padovan, 23 anni, di Villanova del Ghebbo, laureato in Filosofia, e Matteo Coltro, 23 anni, di Villamarzana, laureato in Economia e commercio, hanno visitato tutti e 50 i Comuni del Polesine. «Siamo partiti alle 5.55 da Costa, con ritrovo all'esterno del municipio, e siamo arrivati all'ultimo paese, Fratta Polesine, alle 19, davanti a villa Badoer - racconta Andrea Rizzatello - L'idea è nata tra noi amici, quando parlando sul nostro Cubodcast io ho lanciato la proposta di viaggiare per tutto il Polesine in un giorno, cercando di illuminare il nostro bel territorio con una lanterna, scelta come simbolo di augurio sincero, affinchè questo periodo buio finisca presto. All'appello mancava solo Matteo Sacchetto, di Costa, 24 anni, laureato in Ingegneria informatica».
IL TRAGITTO
Il percorso, denominato 50 sfumature di Polesine, è stato studiato in ogni minimo dettaglio, per cercare di evitare tragitti più lunghi rispetto al necessario. «Con noi avevamo una lanterna di mezzo metro, di colore beige-grigio con all'interno una candela rossa - prosegue Rizzatello - Il viaggio ci ha visti impegnati per 452 chilometri, percorsi in 13 ore e 5 minuti. Abbiamo pranzato al sacco in piazza Vittorio Emanuele II a Rovigo. Diverse persone incuriosite ci hanno fermato. L'episodio più curioso si è verificato a Calto, dove una donna, scambiandoci per ragazzi della Chiarastella, ci voleva a tutti i costi dare dei soldi, che abbiamo rifiutato. Ci siamo persi nel tratto Villadose-Pettorazza Grimani, in quanto abbiamo trovato il ponte chiuso, e a Giacciano con Baruchella, a causa del navigatore. Non sono mancati anche i momenti rischiosi, come quando ci siamo fatti i selfie sull'Eridania a Gaiba e a Stienta. In ogni Comune ci siamo infatti fotografati davanti al cartello d'ingresso e vicino a un monumento significativo. Abbiamo percorso 3 paesi all'ora: 1 Comune ogni venti minuti».
LE RICCHEZZE LOCALI
I tre ragazzi hanno scoperto che esistono diverse e curiose peculiarità nei paesi, come a Corbola, il cui ufficio postale è disegnato con rimandi ai pesci e un gigantesco murales all'ingresso, o Castelanovo Bariano, Bergantino e Melara, tutti molto colorati. «Verrà realizzato un video di 25 minuti, con abbinate tutte le foto del viaggio, che verrà inserito nelle nostre pagine social e sulla pagina Instagram Cubodcast. In primavera è nostra intenzione ripetere l'avventura, estendendola ai 7 capoluoghi veneti».
Marco Scarazzatti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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