Pordenone capitale della cultura, il Pd stuzzica la giunta

Mercoledì 8 Gennaio 2020
CAPITALE CULTURA
PORDENONE «La riapertura del Bando nazionale per l'assegnazione del prestigioso riconoscimento di Capitale italiana della cultura é stata fortunatamente attivata dal Ministro del Pd Dario Franceschini, dopo che il precedente governo a trazione leghista lo aveva sospeso. È per questo che anche Pordenone può parteciparvi, e che può mettere nero su bianco un dossier credibile». A prendere posizione è la consigliera del Pd, Daniela Giust. Che va avanti. «Il Pd ha sostenuto fin da subito il progetto Pordenone Capitale della Cultura  2021, dando un contributo perché Pordenone si potesse candidare per le sue specificità che ci sono e che vanno sviluppate, ma che nella anticipazione che ne fa la Giunta attraverso l'assessore Tropeano risultano a nostro avviso sfumate e poco chiare. Da quel che si apprende infatti, si sta delineando una città che é semplicemente la somma di eventi  già esistenti, senza una scelta netta su quella che si vuole che sia la città  da qui a tre anni. Mancano risposte al punto qualificante richiesto dal bando: per cosa ci candidiamo? Perché la nostra città si distingue, tanto da potersi guadagnare un riconoscimento da 1 milione di euro? Non può essere per un po' di tutto.  Avevamo chiesto la convocazione della Terza Commissione consiliare, che non c'è  stata, in modo da avere aggiornamenti sul progetto, e poter sostenere ancora l'investimento che a noi sembra quello più aderente a ciò che la città potrebbe essere in una visione di futuro: la città del verde e delle acque, in uno sviluppo culturale, urbanistico, sociale fondato su queste peculiarità da coltivare in modo deciso anche per le ricadute economiche che può portare con sé».  «Manca pochissimo tempo - conclude - e, se da una parte la giunta annuncia la presentazione del progetto alla città, dall'altra parla di costruzione di un'idea condivisa, partecipata, innovativa, ma ancora dai contorni indecisi. Ci sembra un po' tardi. Ci auguriamo che venga fatta chiarezza sulla direzione da prendere, altrimenti corriamo il rischio di perdere una straordinaria occasione».
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