Il Consiglio di Stato salva il Catajo

Giovedì 1 Luglio 2021
Il Consiglio di Stato salva il Catajo
DUE CARRARE
Non ci sarà mai alcun centro commerciale di fronte al Castello del Catajo, nell'area di proprietà della fallita ditta Deda. Lo ha stabilito la sentenza del Consiglio di Stato che ieri ha messo fine all'annosa questione decretando la piena legittimità del vincolo paesaggistico intorno al Catajo. Il Consiglio ha confermato la sentenza del Tar che aveva respinto il ricorso della Deda contro l'opposizione al vincolo di inedificabilità. Una notizia accolta con grande soddisfazione dal territorio, che negli ultimi vent'anni si è battuto strenuamente per scongiurare la possibile costruzione della struttura di 32mila mq.
Il primo a esultare è Sergio Cervellin, proprietario del Castello del Catajo. «Per noi è una giornata di grande festa ed è un motivo d'orgoglio sapere che il Catajo è stato il perno centrale di tutta la vicenda, e in un certo senso la salvezza del territorio - afferma - Oggi il Castello è un baluardo a tutela di un sistema paesaggistico importante e prezioso. Grazie a quanti negli anni si sono battuti per questo risultato».
LE REAZIONI
Per i comitati ambientalisti La Nostra Terra e Lasciateci Respirare è «una grande vittoria dello Stato e del territorio. Lo Stato che ha fatto valere le sue prerogative in base all'articolo 9 della Costituzione, ma anche il Piano Ambientale dei Colli euganei che già nel 1998, come significativamente ricordato nella sentenza, prescriveva la conservazione del cono visivo del Catajo da est. Speriamo che questo risultato stimoli ora la Regione Veneto a varare il tanto atteso Piano paesaggistico».
Anche le associazioni di categoria dei commercianti esultano per la vittoria. «La battaglia di Confesercenti a Due Carrare come in tutto il territorio padovano, veneto e nazionale ha sempre avuto un obiettivo preciso: salvaguardare i livelli di qualità della vita del nostro territorio», dichiara il Presidente Nicola Rossi. «Quel tipo di sviluppo non è più compatibile né con il commercio né con l'ambiente afferma il presidente di Ascom Confcommercio di Padova Patrizio Bertin Siamo sempre stati in prima linea nel mobilitare i nostri associati a sostegno di alcuni principi fondamentali: stop al consumo di suolo, stop a nuovi insediamenti che non servono alla comunità ma sono solo investimenti immobiliari, stop allo sfregio del patrimonio culturale ed ambientale rappresentato dal castello del Catajo. E soprattutto stop alla grande fake new dei mille posti di lavoro creati visto che quelli eventualmente realizzati per il megacentro sarebbero andati a scapito dei tanti, troppi negozi che avrebbero chiuso in un raggio di non meno di 40 chilometri».
Soddisfazione anche dal mondo della politica. Arturo Lorenzoni, portavoce dell'opposizione in consiglio regionale, fa i suoi complimenti «a tutti coloro che si sono spesi per raggiungere questo traguardo e che ci hanno creduto fino in fondo». Esulta infine Alessandro Zan, deputato padovano del Pd: «Finalmente il Consiglio di Stato ha posto definitivamente la parola fine a una vicenda lunghissima, che avrebbe potuto avere ripercussioni disastrose sul nostro territorio. È bene ricordare che il ricorso in Consiglio di Stato era stato fatto contro il vincolo posto dalla Soprintendenza, a cui il Partito Democratico e il Ministro avevano lavorato».
Camilla Bovo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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